Ragazze. Semplici ragazze desiderose di vivere passando le proprie notti in discoteche, e non per strada. Di truccarsi per se stesse, e non per gli altri. Di parlare del nuovo gossip tra amiche, e non di quanti clienti abbiano deciso di rubar loro la pelle nella notte precedente.
Carne cruda in pasto agli orchi
La prostituzione minorile è da sempre in ogni paese, una delle più grandi, ma celate, piaghe sociali a cui l’umanità sia mai andata incontro. Poche persone hanno il coraggio di parlarne, tante sono capaci solo di giudicare, ma quasi nessuno potrà mai davvero essere al corrente di tutto ciò che si nasconde dietro questo orribile fenomeno.
Maria Mollica Nardo diceva:
“La prostituzione minorile è frutto di ignoranza e di degrado sociale”.
Sono proprio questi due gli ingredienti necessari per innescare l’assurdo meccanismo della vendita del proprio puerile corpo. Basta solo una situazione di povertà e le grinfie di pseudo persone disposte a trattar gli altri come merce per arricchire se stessi.
Qualche dato
In generale, sono circa 10 milioni i minori a livello globale che fanno parte di questo fatiscente mondo.
Secondo uno studio solamente il 10% del totale dei minorenni che si prostituiscono hanno un protettore adulto che li sfrutta, mentre oltre il 45% di loro è entrato nel giro tramite amici, soprattutto coetanei, mediante metodi abusanti quali ricatto, minacce e violenze fisiche e psicologiche.
L’India è il paese in cui il tasso di prostituzione minorile è più alto, con numeri che vanno fino ad 1,2 milioni di minori impiegati nel mondo della attività sessuali a pagamento, per un totale del 40% complessivo nel settore della prostituzione indiana.
Segue la Thailandia, i quali numeri oscillano tra i 200.000 e gli 800.000 minori, e di un, anche qui, 40% del totale complessivo.
In generale, i paesi più colpiti sono presenti nelle zone dell’Asia, dell’Africa e del Sud America, ma tale fenomeno non è assente in nessuna parte del mondo.
Il Giappone invece ha al proprio interno eventi legati a casi di prostituzione minorile volontaria, azioni chiamate ‘Enjo kōsai (seppur esso non è legato solo a casi volontari), pay-dating o sponsored-dating, dove giovani ragazze tra i 12 e i 17 anni decidono di far compagnia e praticare atti sessuali completi a uomini adulti, nella loro più libera scelta. In questi casi non vi sono situazioni di povertà estrema, ma semplicemente la voglia di concedersi del lusso in più in cambio del proprio corpo in un mondo sempre più volto al consumismo.
La situazione in Italia
L’Italia, pur non essendo macchiata di dati particolarmente esorbitanti, ha anch’essa le proprie miserevoli situazioni in questo meccanismo, le quali però, tendono ad aumentare di anno in anno in un crescendo di orribili vicende. Infatti nel corso del 2010-2011, in Italia si registrarono dai 1600 ai 2000 casi massimo di prostituzione minorile, mentre, nel 2020 i dati sono schizzati a circa 2700, colpendo maggiormente regioni quali la Sicilia col 29,8% del totale, seguita dalla Liguria col 14,3%, dal Piemonte col 13,7% e dalla Campania col 9,3%. Nonostante la presenza di questi dati, non sono molte le indagini eseguite che possano far trapelare informazioni sulla situazione attuale, ma ciò nonostante le notizie di cronaca non lasciano sperare che la situazione ad oggi sia migliorata, come testimoniano i due casi denunciati il 3 ottobre 2022.
Il primo caso ha la propria sede a Genova, dove una madre, con la complicità del compagno, ha costretto a far prostituire due delle sue tre figlie, una ancora 15enne, e l’altra anch’essa minorenne quando entrò a far parte di questo circolo, spacciando la prima ragazza per 20enne in alcuni siti per escort.
Il secondo invece ha sede a Lucca, dove cinque persone sono state accusate di induzione alla prostituzione minorile, oltre che per produzione e detenzione di materiale pedopornografico e violenza sessuale.
Gli inganni dei carnefici
Non sempre le vittime sono al corrente degli ingranaggi abusanti che stanno per attivare. Molto spesso capita che gli spietati predatori, nascondano le loro intenzioni attraverso semplici annunci di lavoro lontani dal mondo dell’erotismo, mediante casting di moda o semplici provini per attrici.
In alcuni casi può accadere che, una volta catturata la fiducia dell’adolescente su un social fingendosi qualcun altro o attraverso modi di fare gentili, i meschini “protettori” adeschino le vittime facendole entrare in questo sporco commercio, mentre in altri, a fare entrare nuova carne fresca in questo circolo, è proprio chi avrebbe dovuto proteggere loro da tutto.
Conclusioni
Nonostante i numerosi arresti, e leggi come l’Articolo 600 bis Codice Penale in Italia, questo orrendo business non da segni di cedimento in nessuna parte del mondo, continuando anzi a mietere vittime desiderose solo di poter vivere la propria infanzia e la propria adolescenza sentendo la carezza di un genitore, e non la mano sudata di un mostro. Di far l’amore con chi fa loro sentire le classiche “farfalle nello stomaco”, e non col primo che capita, il quale lascia solo una manciata di banconote e un enorme macigno sul petto.
Che essa sia volontaria come in pochi casi, o meno, alla base di tutto vi è un rapporto sempre più consumistico su ciò che ci circonda, un mondo dove il denaro è il nuovo dio, è in cui il valore di una persona dipende solo da quanto ha, e soprattutto da quanto produce. Molti sono coloro, che di fronte ad un tema come questo, decidono di stare in silenzio, di non parlarne, lasciando correre i fatti e contribuendo alla perdita dell’innocenza, e della vita, di milioni di giovani.
Ma è arrivato il momento di agire, di denunciare gli abusi stessi, di fermare tutto ciò in qualsiasi modo, e magari di capire che tutto il denaro del mondo non vale e non varrà mai quanto il corpo, e l’anima, di una singola persona.