Di Paolo Becchi
Berlusconi rilancia sulla legge elettorale: risponde picche al «Verdinellum» proposto da Renzi e offre in alternativa il modello proporzionale alla tedesca, con soglia di sbarramento al 5%. Il sistema elettorale tedesco è un sistema elettorale misto, nel quale tuttavia la ripartizione dei seggi avviene su base proporzionale. Ha funzionato per anni garantendo l’alternanza tra le due maggiori forze politiche, ma con l’era Merkel ora funziona, e continuerà a funzionare, solo con la grosse Koalition tra i due partiti.
Il ragionamento di Berlusconi è molto semplice: il centrodestra lasciamolo pure a Salvini con la sua Lega (identificata ormai come partito conservatore, nazionalista di destra estrema) e Forza Italia si rilancia come forza di governo moderata assieme Renzi, sul modello della grande coalizione tedesca. Basta non dirlo prima, ma pensarlo subito e farlo dopo.
C’è comunque un problema di non poco conto, il sistema tedesco consente un numero di deputati variabile, mentre la nostra Costituzione all’art. 56 fissa il numero dei deputati e dunque bisognerebbe come prima cosa modificare la Costituzione. Ma anche ammesso che ciò avvenga, e non è una cosa semplice – per certo le elezioni in autunno salterebbero – quale sarebbe il risultato?
Ora, se Berlusconi avesse i voti della Cdu o della Spd il suo ragionamento non farebbe una grinza, ma anche con il suo nuovo Movimento Animalista – creato ad hoc – i numeri non ci sono. E così alla fine Berlusconi si scava la fossa da solo, offrendo la vittoria su un piatto d’argento al Movimento Cinque Stelle, il quale comunque non avrà una maggioranza per governare. Insomma il caos totale, oppure come unica alternativa Grillo che si accorda con Renzi. E Berlusconi? Resterà con il cerino acceso in mano.