Cosa può collegare un comune farmaco contro l’ipertensione a uno dei tumori della pelle più aggressivi? Dalla ricerca, pubblicata su JAMA Oncology, sembra che il legame sia molto stretto. Infatti, pare che il propanololo, questo è il nome del farmaco, possa far regredire il tumore.
Lo studio
La ricerca ha preso in esame 53 pazienti affetti da melanoma, con un’età media di 63 anni. Di questi, 19 erano trattati con il propanololo.
Dopo tre anni, i ricercatori hanno osservato che nel 41,2% dei pazienti non trattati c’era stata una progressione della malattia. D’altra parte, nel 15,8% di chi aveva preso propanololo si è osservato una regressione della neoplasia.
Il melanoma è una forma di tumore molto aggressiva
Il melanoma è un tumore maligno della pelle. Non è sempre così facile distinguerlo dai classici nei. Questi, seppur sono tumori, generalmente rimangono in forma benigna per tutto il resto della vita della persona.
L’idea è arrivata da un’osservazione
“Seguendo pazienti con melanoma ci eravamo accorti che in alcuni la neoplasia restava in uno stato dormiente, non progrediva” affermano i ricercatori.
“Questi malati, denominati long survivor, non passavano allo stadio metastatico. Facendo dei controlli abbiamo visto che tutti assumevano betabloccanti (di cui fa parte il propanololo) per diversi motivi, tra cui l’ipertensione. Da cui abbiamo voluto approfondire”.
Le ipotesi
Sono i fase di studio i motivi di questo avvenimento. Come fa il propanololo, un comune farmaco per l’ipertensione, a far regredire una forma di tumore tanto aggressiva?
De Giorgi, ricercatore, afferma:
I beta-bloccanti riducono la formazione di nuovi vasi sanguigni. I tumori hanno bisogno di formare nuovi vasi per crescere e dare metastasi.
I tumori, inoltre, si sviluppano anche grazie all’azione di mediatori come l’adrenalina. I beta-bloccanti impediscono all’adrenalina di agire. Quindi, forse, anche in questo modo inibiscono la crescita tumorale.
La ricerca prosegue nello studio del propanololo
Da una parte, i ricercatori si muoveranno per comprenderne il meccanismo. Dall’altra parte, si prosegue aumentando il numero di pazienti coinvolti nella ricerca.
De Giorgi afferma: “Fra qualche mese partirà un trial randomizzato in doppio cieco. Coinvolgerà circa 400 pazienti. Di questi, 200 saranno trattati con propanololo e 200 con placebo.
Il propanololo è una sostanza utilizzata come farmaco per il trattamento dell’ipertensione. Pare che, utilizzato per trattare il melanoma, abbia un’efficacia molto alta. Inoltre, è praticamente privo di effetti collaterali gravi. Potrebbe, in futuro, diventare una valida alternativa alla chemioterapia?
Valentina Imperioso