La propaganda omofoba sta diventando il baluardo di molti governi. Essere parte della comunità LGBTQ+ rappresenta una moda occidentale che porta degrado e degenerazione.
Sono principalmente i Paesi dell’est che attuano, per ragioni politiche, una propaganda omofoba. Per la giornata internazionale contro l’omofobia, la bifobia e la transfobia è importante aprire gli occhi sul mondo che ci circonda. In Polonia per esempio nel 2019 spopolavano i locali “free zone LGBT”, con cartelli esposti all’entrata proprio con questa scritta. Le immagini avevano spopolato sul web. Questa è pura propaganda omofoba.
La Russia è la prima Nazione che discrimina le persone appartenenti alla comunità LGBTQ+, soprattutto ora che è in guerra con l’Ucraina. Per avere un consenso tra la popolazione la Russia ha affermato che “la NATO intende invadere la Nazione e rendere i bambini gay”. La legge inoltre proibisce ogni tipo di propaganda che violi “i valori tradizionali della famiglia” e che “promuova valori contrari alla natura umana”.
È risaputo che i Paesi come la Russia vedano l’occidente come un aggressore, una minaccia ai loro regimi dittatoriali. Le libertà non possono esistere in Paesi dove i regimi sono totalitari, i cittadini devono sottostare a leggi rigide che riescono a zittire ogni differenza. E come si fa a circuire le persone? Con la propaganda. Passare continuamente messaggi omofobi, parole che convincono le persone ad avere paura delle diversità perché devianti, assimilare l’orientamento sessuale alla criminalità. Nei Paesi dittatoriali la propaganda omofoba è d’obbligo perché solo così si possono evitare ribellioni, ogni tipo di libertà deve essere stroncata per avere burattini obbedienti da poter comandare.
I Paesi dove rischi la morte
Sono ancora 71 i Paesi nel mondo in cui essere parte della comunità LGBTQ+ è visto come un reato e dove si rischia la galera e la pena di morte. In molti Paesi dell’Asia e dell’Africa c’è ancora l’esecuzione capitale. Nazioni arretrate, prive di libertà individuali e soggiogate dalla religione. Perché la propaganda omofoba si appoggia soprattutto sulla religione. Da questo punto di vista l’occidente è visto come un luogo di dannazione, di peccatori, dove la libertà sessuale è intesa come atto peccaminoso e contro natura, contro le leggi di Dio. Niente di nuovo insomma, dato che nei secoli la religione è sempre stata sfruttata come dogma per soggiogare le persone. E così anche coloro che sono ritenuti diversi vengono relegati nell’idea dell’occidente brutto e cattivo.
La propaganda omofoba in Africa
In Africa si rischia fino all’ergastolo per relazioni omosessuali. È il caso per esempio dell’Uganda dove sono previste pene fino a 20 anni per “promozione dell’omosessualità”. Solo in 22 Paesi su 54 sono legali relazioni tra persone dello stesso sesso (Angola, Benin, Capo Verde, Costa d’Avorio, Repubblica Democratica del Congo, Madagascar, Mali, Ruanda, Sudafrica…).
Ad aggravare la situazione c’è la propaganda di Putin che negli ultimi anni sta avendo sempre più influenza in molti Paesi africani. Anche per loro l’omosessualità è una deviazione importata dall’occidente, continente a quanto pare odiato e bistrattato anche in Africa. Come è stato per l’AIDS così è ora per l’omosessualità. Sono tutte malattie, perché così vengono considerate, che l’occidente ha portato nei loro territori. Aderire alla propaganda omofoba ideata per prima dalla Russia è, per i governatori africani, una grande opportunità di potenza politica.
Proprio come in Russia anche qui i leader politici cercano da sempre di instaurare regimi totalitari, ma loro hanno un problema in più: noi. Noi occidentali abbiamo avviato moltissime campagne in Africa per migliorare la situazione sanitaria, politica, dei diritti e dell’istruzione, i popoli ci iniziavano a vedere come salvatori, eroi contro la povertà. Ma i leader non possono permetterlo, aprirsi all’occidente significherebbe abbandonare il loro potere politico dittatoriale. Ecco perché è più facile ed efficace raccontare l’occidente come un popolo di dissennati, senza Dio, sodomiti e deviati.
La politica sovrasta le libertà
Proprio da ciò che accade in Africa e in Russia si può capire cosa muove il mondo: la politica e il potere. Un popolo libero è un popolo pericoloso per le dittature. Ormai dare voce e diritti a coloro che fanno parte della comunità LGBTQ+ non è più una questione sociale e umana, è semplicemente politica. Tutto si riduce a questo e ogni espediente è utile per portare acqua al proprio mulino. La propaganda omofoba serve proprio a questo, serve alle Nazioni tiranne per continuare a rimanere escluse dalle ideologie occidentali. Quanto è brutto essere liberi di essere ciò che siamo, quanto è troppo libertino l’occidente. È questo che viene propinato alle persone in Asia e in Africa. Purtroppo tutto ciò porta molte persone a scappare, a migrare per essere semplicemente liberi di amare e di essere se stessi. L’occidente accoglie i fuggitivi, li rende liberi. Non basta però. E non basta neanche fare propaganda contro propaganda, perché la voce della libertà verrà sempre zittita dai regimi totalitari. Finché la politica sarà più importante delle libertà individuali il mondo non sarà mai un posto dove si può vivere felici.
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