Il Project 2025 è un progetto di riforma radicale dell’apparato statale, delle politiche economiche e sociali e di tutta la società americana, redatto dalla Heritage Foundation. Simile alle agende dei conservatori europei, ma in versione potenziata. Puzza di suprematismo bianco, reazionarismo ed estremismo religioso e per quanto sostenga di guardare al futuro, sembra in realtà un pericoloso ritorno al passato.
La Heritage Foundation
La Heritage Foundation è un think-thank conservatore statunitense. Dal 1973 propone i valori del libero mercato, della riduzione dei poteri del governo e dell’identità nazionale. Ha avuto un ruolo di rilievo nella diffusione del negazionismo climatico e ha forti contatti con gruppi ultra-religiosi e di estrema destra. È responsabile di molte delle politiche adottate da Ronald Reagan, da Bush (senior e junior) e da Trump. Ha ostacolato le politiche progressiste a partire da Clinton, passando per Obama fino a Biden. È considerata tra le istituzioni più influenti al mondo e qualsiasi presidente, in un modo o nell’altro, deve farci i conti.
Project 2025: alcune proposte
Project 2025 è un documento di oltre 900 pagine costato 22 milioni di dollari. Una sorta di lista dei desideri conservatrice scritta in un linguaggio bellico ai limiti della violenza; l’utopia della destra americana di riformare lo Stato e liberarlo dalla Sinistra Radicale (sinistra radicale? In America?). I temi inclusi nel progetto sono molteplici e coprono ogni aspetto della società americana, dai diritti alla difesa.
L’idea alla base è quella di eliminare tutti quegli apparati statali che ostacolano i processi decisionali. Una semplificazione, dicono loro, in realtà si tratta di istituzioni pensate dai Padri Costituenti per fare da argine all’accentramento dei poteri e alle derive autoritarie. L’America immaginata dal Project 2025 è bianca, basata sui ruoli di genere tradizionali, ultra-religiosa e guidata da un capitalismo senza freni. Tutta in mano a un solo uomo e ai suoi fedelissimi.
Riforma dello Stato, dell’Istruzione e lotta all’immigrazione (ma solo a quella dei poveri)
Il Project 2025 spinge per l’accentramento dei poteri sotto un unico uomo (maschio, ovviamente), limitando quello delle organizzazioni indipendenti come il Dipartimento di Giustizia, che verrebbe posto sotto il controllo diretto del Presidente. L’FBI viene definita un’organizzazione “tronfia e arrogante” e il Dipartimento dell’Istruzione semplicemente da smantellare e ricostruire in un’ottica di privatizzazione dei – pochi – servizi pubblici disponibili agli americani.
All’indomani dell’insediamento del nuovo Presidente, suggerisce il licenziamento di migliaia di dipendenti pubblici a favore di persone nominate direttamente da lui. Queste nomine sarebbero pescate da un database di 20.000 nomi già a disposizione della fondazione, selezionati sulla base di un questionario che ne testa l’aderenza ai valori conservatori.
Il documento dedica decine di pagine alla scuola. Come la loro controparte europea, i Conservatori della Heritage Foundation si dicono preoccupati dalla fantomatica agenda-woke e si battono per contrastarla. Prima di tutto, ogni ricerca accademica finanziata dal denaro pubblico dovrà seguire gli interessi nazionali, in linea con principi conservatori.
Ovviamente addio alle borse di studio per gli studenti economicamente svantaggiati, via le protezioni contro le discriminazioni razziali o degli studenti LBTQIA+, basta educazione sessuale, basta pasti gratuiti nelle scuole. Al loro posto lotta al razzismo anti-bianco [sic!] e programmi basati su contenuti religiosi e famiglia tradizionale. I programmi didattici non potranno più essere decisi a livello federale ma ogni stato sarà libero di redigere i propri. Prepariamoci alla riscrittura della Guerra di Secessione.
Le proposte sull’immigrazione prevedono l’ampliamento del famoso muro con il Messico, grande classico della campagna di Trump. Inoltre, si auspica l’utilizzo delle forze armate per arrestare e deportare i migranti, mentre quelli privi di documenti verrebbero rinchiusi in appositi centri di detenzione. Però, nel mondo sognato dai Conservatori, sono previste eccezioni e corsie preferenziali per i migranti che decidono di pagare una tassa.
Ambiente e salute
L’Heritage Foundation è già stata responsabile di attività di lobbying a favore dei combustibili fossili, promuovendo il negazionismo climatico in tutto il mondo, e continua sulla stessa strada. Invita il prossimo Presidente ad annullare ogni tipo di finanziamento pubblico alle energie rinnovabili e a cancellare gli obiettivi di riduzione della dipendenza da fonti non rinnovabili. Ogni istituto o agenzia legata agli studi sul clima deve essere ridimensionata o sciolta. Spinge per le trivellazioni dell’Artico e per convincere i paesi alleati a utilizzare più combustibili fossili. Casualmente, uno degli autori del capitolo sul clima è l’ex consulente di diverse aziende petrolifere e del gas.
Hanno in programma di cancellare Medicare e Medicaid, gli unici programmi pubblici che prevedono un’assistenza sanitaria di base per anziani, disabili e persone senza reddito. Al loro posto solo polizze assicurative private. Comunque non saranno solo i poveri a subire dei tagli, ma anche i ricchi. Alle tasse però. Prevedono un taglio delle imposte sul reddito delle grandi società e una tassa sulle plusvalenze molto inferiore a quella proposta dai Democratici.
Nazionalismo cristiano e cancellazione dei diritti
L’auspicio del Project 2025 è che venga riconosciuta l’origine cristiana degli Stati Uniti d’America e che questo fondamentale aspetto della sua identità arrivi a permeare ogni singola attività pubblica. Chiesa e Stato devono mantenersi separati, dicono, ma la cristianità deve iniziare a influenzare lo Stato e il Governo. Qualsiasi cosa voglia dire. Sicuramente Gesù da quelle parti non lo conoscono bene, dato che propongono l’abolizione dei buoni pasto per i più poveri. Mi pareva di ricordare che la Bibbia parlasse diversamente degli affamati.
Come tutti i Conservatori, anche quelli che hanno prodotto il Project 2025 hanno una sospetta ossessione per il tema della sessualità altrui. Tanto da – consigliare – l’abolizione dei termini “orientamento sessuale”, “parità di genere”, “diritti riproduttivi” e “aborto” da qualsiasi regolamento pubblico o legge. Sul documento viene citata anche la pornografia, l’obiettivo è di bandirla, perseguendo legalmente chiunque la produca. Ma non erano i democratici woke a promuovere la cancel culture?
Per quanto riguarda le donne, il piano di riforma ha in serbo per loro un sacco di sorprese. Abolizione della pillola abortiva e dissuasione dall’uso di quella anticoncezionale a favore di metodi basati sul controllo del ciclo mestruale e dei giorni fertili (sì, l’hanno detto davvero). L’abolizione dell’aborto non è prevista, ma uno stratagemma lo renderebbe di fatto impossibile: il divieto di consegnare tramite posta qualsiasi dispositivo medico utilizzato nelle operazioni di interruzione di gravidanza.
Corsa al riarmo nucleare
Una sezione estremamente preoccupante del documento è quella sulla sicurezza. Il Project 2025 vede nel nucleare la principale fonte di sicurezza per il paese. Tanto da prevedere un’ampia fetta di budget per la produzione di nuove armi nucleari e l’abbandono del trattato del 1992 che vietava di testarle. Chiaramente, come ben noto, gli Stati Uniti non hanno nessuna penuria di armi. Perciò questo riarmo massivo appare quanto meno superfluo, ma anche molto pericoloso perché spingerebbe gli altri paesi a fare altrettanto.
Cosa ne pensa Trump?
Molti membri del Partito Repubblicano e i responsabili della campagna elettorale di Donald Trump hanno invitato il candidato a dissociarsi dal Project 2025, preoccupati che potrebbe penalizzarli nella corsa presidenziale. Trump ha dichiarato di non essere mai stato a conoscenza del progetto, di averlo letto e di essere in disaccordo con molte parti e di trovarle addirittura ridicole. Tuttavia, tra gli autori del documento figurano vari esponenti legati alla sua presidenza e molte delle idee che propone durante i comizi sono molto simili a quelle del Project 2025.
L’America del futuro dipinta dalla Heritage Foundation appare come una distopia immaginabile solo in un romanzo di fantascienza, eppure rischia di essere più vicina di quello che ci aspetteremmo. Trump sembra il candidato ideale per portare avanti l’agenda ultra-conservatrice, un non-politico con poca esperienza è un perfetto vuoto da riempire a proprio piacimento.
Un Presidente che si ritroverebbe ad avere pieni poteri, ma manovrato da gruppi di interesse e corporazioni. Il Presidente della Heritage Foundation, Kevin Roberts, ha dichiarato di recente che: «ci troviamo nel corso di una seconda Rivoluzione Americana, non ci saranno spargimenti di sangue se la sinistra la lascerà accadere». È proprio questa nemmeno tanto velata minaccia che ha spinto i consiglieri di Trump a farlo dissociare dal progetto, nonostante i loro rapporti siano accertati da anni.
Ovviamente molte delle proposte presentate sono di difficile attuazione e richiederebbero la maggioranza assoluta sia al Senato che alla Camera; ma soprattutto, gran parte di esse sono incostituzionali e verrebbero fermate dalla Corte Suprema. Eppure, come davanti a un romanzo distopico che si sa non essere reale, non si può far a meno di provare un leggero brivido di terrore che sale su per la schiena. Nei romanzi alla fine il protagonista-eroe arriva a salvare la situazione, ma sarà in grado Biden di assumere questo ruolo? La risposta rischia di provocare un brivido ulteriore.