Miglioramenti per i pazienti affetti da sclerosi multipla grazie alle iniezioni intratecali di staminali mesenchimali

sclerosi multipla

L’analisi di uno studio presentato a Milano durante il 9° meeting di Ectrims-Actrims, l’appuntamento annuale della comunità scientifica internazionale e dei dottori impegnati nel campo della sclerosi multipla, ha dimostrato come pazienti affetti da sclerosi multipla, grazie a iniezioni intratecali di cellule staminali mesenchimali, presentano migliorie cognitive e nei biomarcatori oggettivi di neuroinfiammazione e neurodegenerazione

Miglioramenti cognitivi per i pazienti con sclerosi multipla

Recentemente è stato effettuato una nuova analisi “ad interim“, ovvero un’analisi dei dati da eseguire prima della conclusione di un lavoro clinico per poter identificare tempestivamente il numero di pazienti trattati con una terapia meno efficace, di uno studio presentato a Milano durante il 9° meeting di Ectrims-Actrims, un incontro della comunità scientifica internazionale e dei dottori impiegati nel campo della sclerosi multipla. L’analisi dimostra come i pazienti affetti da sclerosi multipla abbiamo presentato dei miglioramenti cognitivi e avuto effetti benefici sui biomarcatori oggettivi di neuroinfiammazione e neurodegenerazione grazie al trattamento di ripetute iniezioni intratecali (IT) di cellule staminali mesenchimali (MSC).

Le cellule staminali, sono delle cellule primitive capaci di trasformarsi in diversi tipi di cellule che costituiscono vari tessuti. Negli anni si è molto discusso di come queste cellule potessero offrire un’opportunità ai soggetti affetti da sclerosi multipla, una malattia neurodegenerativa che colpisce il sistema nervoso centrale, scatenando numerose polemiche. Fino ad adesso non si sapeva con certezza se esse potessero apportare dei benefici ma, grazie alle iniezioni intratecali, iniezioni nello spazio circostante il midollo spinale, di cellule staminali si sono registrati dei miglioramenti nei pazienti affetti da sclerosi multipla.

Si è attestato che in 15 pazienti affetti da sclerosi multipla progressiva (PMS) trattati con almeno due iniezioni di cellule staminali mesenchimali, 9 tra loro hanno registrato un miglioramento tra il 5% e il 18% nel test del cammino (feet walking test), un test che misura la distanza che un individuo può percorrere cercando di camminare il più veloce possibile su una superficie piana.

Invece, prendendo in esame 22 pazienti che hanno ricevuto almeno una iniezione di cellule staminali mesenchimali, 13 di loro hanno dimostrato un miglioramento nei punteggi di “Symbol Digit Modalities Test”(SDMT), il quale rappresenta uno dei principale test cognitivi. Esso consiste in un esame da eseguire con carta e matita e richiede a un soggetto di sostituire “le cifre con i simboli astratti usando una chiave di riferimento.”

I test e i risultati ottenuti

Petrou Panayiota è l’autrice principale dell’analisi in questione. Ricercatrice dell’Unità di Neuroimmunologia presso l’Ospedale Universitario Hadassah di Gerusalemme, insieme ai suoi colleghi, hanno valutato “l’effetto sulla cognizione di ripetuti trapianti di MSC nei pazienti con sclerosi multipla progressiva.”

Hanno anche analizzato:

” l’andamento dei biomarcatori sierici oggettivi di neuroinfiammazione e neurodegenerazione, in particolare i neurofilamenti a catena leggera (NfL) e la proteina acida fibrillare gliale (GFAP), nel corso della terapia.”

I ricercatori hanno utilizzato 4 test cognitivi tra cui:

Essi sono stati utilizzati per valutare i pazienti al basale, prima del trattamento e,  a 4-5 punti temporali dopo il trattamento. 

I dati affermano che 17 pazienti sono stati trattati con almeno 2 iniezioni intratecali di MSC,  12 pazienti, invece, hanno ricevuto 3 iniezioni di MSC.  Si è notato come i livelli di NfL si sono ridotti da una media “di 15,7 pmol/ml al basale a 12,8 pmol/ml “durante l’anno post-trattamento e, anche i livelli di GFAP si sono ridotti passando da “191,4 pmol/ml al basale a 155,4 pmol/ml.”

Secondo il “Corriere Nazionale”, il trapianto con MSC ha prodotto ulteriori benefici tra cui:

In generale il trattamento con MSC ha provocato effetti benefici a breve termine, in particolar modo nei pazienti con malattia attiva. La somministrazione IT, iniezioni intratecali, è risultata efficace in diversi parametri della malattia.

Ambra Vanella

 

 

Exit mobile version