Eccoci al secondo articolo sui programmi delle varie forze politiche e delle coalizioni che si presenteranno all’appuntamento elettorale del 25 settembre. Questo è il turno della coalizione del centrosinistra.
Come per il precedente articolo ci limiteremo a parlare di alcuni punti principali, ma saranno presenti i vari link che consentiranno di accedere ai programmi completi delle varie componenti della coalizione.
La coalizione
La coalizione di centrosinistra è composta da quattro liste, ma è doveroso sottolineare che i soggetti politici interessati sono molto più numerosi di quanto si potrebbe dedurre dai simboli presenti sulla scheda elettorale.
Partito democratico-Italia Democratica e Progressista
Partiamo dalla lista PD-Italia Democratica e Progressista che raccoglie in un unico simbolo i seguenti partiti e movimenti: Partito democratico, Articolo Uno di Roberto Speranza, Partito Socialista Italiano, Centristi per l’Europa di Pier Ferdinando Casini (candidato della coalizione al collegio senatoriale uninominale di Bologna), Democrazia Solidale (DemoS), Movimento Repubblicani Europei, Volt Italia, Base Italia, Green Italia, èViva. Sono presenti anche alcuni movimenti regionali come le liste civiche che hanno sostenuto Emiliano in Puglia, ma soprattutto il movimento Emilia-Romagna Coraggiosa di Elly Schlein. Pur non essendo presenti con il proprio simbolo, e non avendo neanche propri candidati in lista, anche i Radicali Italiani hanno dato indicazione di voto per la coalizione di centrosinistra.
+Europa con Emma Bonino
La seconda lista della coalizione è +Europa di Emma Bonino. Il partito, composto non solo da esponenti che hanno condiviso con la Bonino molte battaglie radicali, è guidato dal segretario Benedetto Della Vedova. Il simbolo riporta il nome della storica leader radicale e la lista punta su alcune candidature condivise con il Pd (per esempio Cottarelli). Il partito propone diversi temi ed in particolare punta sui diritti civili che hanno visto protagonista Emma Bonino per decenni. Parliamo ad esempio dello Ius scholae, della legalizzazione dell’eutanasia, del diritto all’aborto (garantito dalla presenza minima di medici non obiettori di coscienza in tutti i presidi ospedalieri) e della regolamentazione del lavoro sessuale.
Alleanza Verdi-Sinistra
La terza lista, denominata Alleanza Verdi-Sinistra comprende Sinistra Italiana di Nicola Fratoianni, Europa Verde di Angelo Bonelli e Eleonora Evi, ma anche Reti civiche e Possibile di Civati e Brignone (presente con alcuni candidati anche se non con il simbolo del partito). Questa lista punta su tematiche care alla sinistra e ai temi per i quali i Verdi si sono sempre battuti. L ‘Alleanza propone candidature di rilievo sociale come quella di Ilaria Cucchi (simbolo della lotta per avere giustizia sulla vicenda terribile della morte del fratello Stefano Cucchi) e del sindacalista Aboubakar Soumahoro (attivista per la tutela dei diritti dei braccianti e contro lo sfruttamento e il caporalato).
Impegno Civico
L’ultimo simbolo presente è quello di Impegno Civico, neonato movimento dell’ex 5stelle Luigi Di Maio. Questo nuovo soggetto politico non ha dovuto raccogliere le firme grazie al prestito del simbolo di Centro Democratico (presente in alto nel simbolo) di Bruno Tabacci (sottosegretario del governo Draghi e convintamente “Draghiano”) . Oltre alle candidature di coalizione di Di Maio e Tabacci in alcuni collegi, in questa lista saranno presenti principalmente ex esponenti del M5S che hanno seguito il Ministro degli Esteri (proprio per questo ruolo tra i più decisi sull’opposizione a Putin).
Il programma o i programmi?
A differenza del centrodestra (in cui ciascun soggetto ha un programma, ma che ha riassunto in 15 punti le proposte comuni) questa coalizione è meno unita sul programma. Esistono più programmi che identificano le varie differenze ideologiche e pratiche dei vari soggetti.
Ci concentremo quindi su alcune proposte del maggior partito della coalizione, ma per far capire al lettore le differenze che esistono tra i diversi partiti sono presenti nel corso dell’articolo i link di ciascun programma.
Il programma del Pd
Enrico Letta si è concentrato sulla parte ideologica facendo diventare centrale lo scontro con la destra di Giorgia Meloni. La sua campagna elettorale si basa su una scelta tra il fronte democratico progressista e la destra conservatrice.
Il segretario Pd si è posto come unico argine all’avanzare della Meloni e delle conseguenze che una sua eventuale vittoria comporterebbe.
Questa scelta è stata apprezzata da alcuni, ma criticata da tanti, a partire dal suo ex alleato, e ora capo del “Terzo Polo”, Carlo Calenda.
Vediamo ora alcuni punti fondamentali del programma
La prima proposta che riguarda il mondo del lavoro è quella di introdurre un salario minimo obbligatorio (9 euro l’ora per il Pd, ma 10 per l’Alleanza Verdi-Sinistra). Questa proposta riguarderebbe le professioni che oggi non prevedono accordi collettivi, e impedirebbe accordi-capestro aumentando i controlli nei confronti di chi paga il lavoro senza contratto e senza tutele previdenziali. Si parla poi di parità salariale tra uomini e donne, del taglio alle tasse sul lavoro per dare un mese di stipendio in più ai lavoratori e della promozione dello smart working.
Per i giovani il Pd propone zero contributi per le assunzioni a tempo indeterminato per i lavoratori al di sotto dei 35 anni. Nel programma è presente l’idea di un contributo da 2000 euro l’anno, destinato a studenti e lavoratori di età inferiore a 35 anni che hanno un regolare contratto di affitto. Il contributo è pensato per coloro che hanno un ISEE fino a 20.000 euro. Gli stage extra-curriculari non saranno più consentiti per legge, ma sarà possibile utilizzare contratti di apprendistato retribuito. Si parla infine di una pensione di garanzia per i più giovani.
Alcune proposte che riguardano i Diritti Civili
Il centrosinistra propone che chi è figlio di genitori stranieri, ma completa un ciclo di studi in Italia, abbia il pieno diritto di diventare cittadino italiano.
Il programma propone la promozione di un’agenda sui diritti civili, a partire dall’approvazione immediata di un nuovo DDL Zan. Si parla quindi di matrimonio egualitario e di estensione delle tutele antidiscriminatorie (su orientamento sessuale e identità di genere) già operanti nell’ambito dell’accesso al lavoro e a beni e servizi.
Infine si parla dell’approvazione della legge sul fine vita e si propone che la cannabis terapeutica sia effettivamente garantita ai pazienti che ne hanno bisogno.
Altre proposte centrali nei programmi
Il Pd propone l’accesso alla pensione a condizioni più favorevoli per chi ha svolto lavori gravosi e propone di attuarla a partire dai 63 anni. L’Alleanza Verdi-Sinistra propone invece una soglia di 63 anni per tutti oppure per chi ha 41 anni di contributi.
Per la lotta all’emergenza abitativa e alla crisi economica nelle grandi città, si parla della costruzione di 500mila alloggi popolari e di trasporto pubblico locale gratuito per giovani e anziani.
Pd e +Europa puntano sulla costruzione di un esercito comune europeo, sull’elezione diretta del presidente della Commissione europea e sul potere di iniziativa legislativa del Parlamento europeo.
Il Pd parla di “Transizione 4.0” e sostiene la necessità di costruire rigassificatori solo in via provvisoria e temporanea. Si schiera invece, come i Rosso-Verdi, contro il nucleare.
Infine si parla di una nuova legge elettorale e dell’abolizione della Bossi-Fini (proposta condivisa da +Europa).
Dubbi su coalizione e programmi
La coalizione, che arriva da lunghe trattative che hanno coinvolto anche altri soggetti politici, non può vantare una fortissima coesione.
Mentre i programmi di Pd, +Europa e Impegno Civico sono quasi sovrapponibili, quello dell’Alleanza Verdi-Sinistra marca alcune differenze che derivano anche dalla storia recente.
La volontà di unire il Pd e i cosiddetti Rosso-Verdi deriva più che altro dalla comune intenzione di arginare il probabile successo della destra, facendo eleggere candidati progressisti ed ecologisti.
Considerando la grande importanza che la cosiddetta “Agenda Draghi” ha per una larga parte della coalizione, risulta difficile pensare che i Rosso-Verdi (che con Fratoianni hanno sempre votato contro il governo) possano, una volta eletti in una eventuale maggioranza, garantire unità politica. Questo non sminuisce però il tentativo di unità contro una destra sempre meno moderata.
Domanda finale
Ci saranno le coperture necessarie per tutte queste proposte? Questa domanda finale è imparzialmente valida per tutti i partiti e le coalizioni.