Dale Vince, presidente dei Forest Green Rovers, spiega: «abbiamo iniziato il progetto su un foglio di carta completamente vuoto, e andremo più in là di quanto chiunque altro abbia fatto finora, per avere davvero lo stadio di calcio più green del mondo».
Il Forest Green Rovers è un club storico con sede nella città di Nailsworth, nel Gloucestershire, in Inghilterra. Gioca nella National Legue, campionato calcistico inglese di quinta serie. Il più alto per squadre semiprofessionistiche, ai vertici del cosiddetto sistema “non-league”. Cioè al di sotto della Football League, che rappresenta con la Premier League le quattro maggiori divisioni.
La prima squadra Eco-Friendly. Già nota, da un po’ di anni, per la sua peculiarità di avere nella propria rosa calciatori esclusivamente vegani. Dietro questa scelta c’è l’arrivo a Nailsworth di Dale Vince, proprietario della società Ecotricity. Uomo d’affari e industriale, uno dei pionieri nella promozione delle energie rinnovabili in Terra d’Albione.
Il club inglese continua a stupire positivamente il mondo intero con la sua politica concretamente volta all’ecosostenibilità. Infatti, a breve, il Forest Green Rovers, sarà il primo club a disputare le proprie partite, in casa, in uno stadio in legno. Struttura, ad emissioni zero, che verrà realizzata a Stroud. Progettata dal famoso studio di architettura Zaha Hadid Architects. Costituirà l’epicentro di un grande eco parco di oltre 400 mila metri quadrati di verde.
Il progetto dello stadio di Stroud è stato oggetto di un concorso internazionale tra più di 50 differenti candidati. Vinto dallo studio Zaha Hadidi Architects. E’ stato fortemente voluto da Dale Vince, presidente del team inglese e fondatore di Ecotricity. Compagnia principale fornitrice di energia verde della Gran Bretagna. L’uomo, che ha fatto della lotta all’inquinamento la sua missione, voleva una struttura sportiva che riducesse al minimo le emissioni.
ZAHA HADID ARCHITECTS
La scelta vincente, per la progettazione dello stadio in legno, è stata quella dello studio di Zaha Hadid Architects. Progetto che costituisce un’ottima ripartenza per lo studio che, il 31 marzo 2016, ha vissuto la scomparsa della sua fondatrice: Zaha Hadid. La prima donna a vincere il Pritzker Prize, il più importante riconoscimento internazionale nel campo dell’architettura. Anche la prima donna a ricevere la medaglia d’oro del Royal Institute of British Architects.
Zaha Hadid, è stata uno dei più illustri e noti architetti contemporanei. Una delle capofila e massime esponenti della corrente decostruttivista.
Nata a Baghdad, Iraq. Si laurea prima in matematica all’American University di Beirut poi, dopo il trasferimento in Inghilterra, studia Architettura all’AA di Londra. Dove consegue la laurea nel 1977. Nel 1980 fonda il suo studio londinese, che oggi conta più di 246 architetti. Rigore matematico e fantasia progettuale trovano facile sfogo nei suoi progetti. Nel 2004 ha ottenuto il Premio Pritzker ( unica donna ad oggi ).
Alcune tra le sue opere più importanti: il London Aquatics Centre Londra; Centro culturale Heydar Aliyev a Baku, in Azerbaigian; MAXXI – Museo nazionale delle arti del XXI secolo Roma; Museo della Scienza Phaeno, a Wolfsburg, in Germania; sede dell’Opera di Guangzhou in Cina; Stazione della funicolare di Innsbruck; Stazione marittima di Salerno e quella di Napoli Afragola, entrambe in costruzione.
Il complesso sostenibile prevede un investimento di 100 milioni di sterline e comprenderà anche una riserva naturale.
Lo stadio è parte integrante di un progetto green ancora più ampio. Infatti, a far da cornice alla struttura, ci sarà un grande eco-parco aperto al pubblico. Un impianto sportivo dal cuore verde, quello firmato dall’architetto iracheno, immerso in una riserva naturale e in un parco punteggiato da campi sportivi. Strutture multidisciplinari pubbliche e servizi commerciali. Metà sarà costituito da strutture sportive all’avanguardia, la restante parte sarà “la zona di affari”. Il progetto non ambisce solo a creare una nuova casa per i Green Rovers ma uno spazio per l’intera comunità: avrà le potenzialità per offrire 4000 posti di lavoro. Un efficiente servizio di trasporto pubblico.
Il progetto dello stadio in legno
Idealmente, ogni singola parte dello stadio dovrà essere realizzata per quanto possibile con del legno. Dalla struttura portante fino al rivestimento esterno. Zaha Hadid ebbe infatti un’intuizione: usare il legno. Un materiale naturale e tradizionalmente impiegato nell’edilizia. In modo abbattere le emissione di carbonio che, nelle grandi strutture, derivano per il 75% dalle materie prime con cui esse sono realizzate. Lo stretto passo degli elementi strutturali scandisce l’intero progetto; non si tratta solamente di una scelta formale ma della volontà di realizzare in legno elementi di solito fatti in acciaio o calcestruzzo, ovvero tribune e solette.
Tra i vari impieghi del legno quello in ambito strutturale ha stimolato in modo significativo le ricerche tecnologiche degli ultimi anni in campo edilizio. Il continuo evolversi delle forme architettoniche e la diffusione della filosofia sostenibile, hanno spinto all’elaborazione di nuovi modelli e sistemi costruttivi. Basati sull’utilizzo di materiali naturali come il legno.
La copertura del complesso sportivo sarà costituita da una membrana trasparente
Una membrana in grado di minimizzare l’impatto del nuovo stadio con il paesaggio circostante. Dal punto di vista funzionale, tale elemento eviterà che spettatori e giocatori siano colpiti da un’ombra troppo marcata e permetterà all’erba del campo di crescere omogeneamente. La posizione di ogni seduta è stata studiata per offrire la migliore visuale possibile dell’intera area di gioco e rendere l’atmosfera accogliente. La struttura sarà in grado di contenere 5.000 spettatori, ma la sua capienza può essere ampliata senza lavori aggiuntivi in caso di successo del club. Il tetto sarà ricoperto da una membrana trasparente che, oltre a contribuire alla crescita naturale del manto erboso, ridurrà al minimo le ombre forti su spettatori e calciatori.
Felicia Bruscino