Il progetto
Si chiama “ConFido: quattro zampe in corsia” la prima sperimentazione italiana di pet therapy sviluppata dal Centro clinico Nemo di Arenzano (Genova), in collaborazione con Mondovicino Outlet e la Fondazione Vialli e Mauro Onlus.
L’obiettivo è: garantire benefici fisici e psicologici ai pazienti affetti da SLA e da malattie neuromuscolari.
Nello studio pilota “ConFido: quattro zampe in corsia” si è immediatamente stabilita una sinergia positiva tra i componenti delle equipe, tutti protesi al raggiungimento di un unico scopo: il miglioramento dello stato psicofisico del paziente attraverso la mediazione del cane.
Queste le parole di Clotilde Trinchero, PhD, Medico Veterinario, Etologa, Presidente di A.S.SE.A. ONLUS.
Una sperimentazione destinata a risultati eccellenti
Durante i primi quattro mesi del progetto pilota sono stati coinvolti 50 pazienti affetti da sclerosi laterale amiotrofica e neuropatia. 25 di loro sono stati sottoposti a 170 sedute di Terapia Assistita con due pastori svizzeri bianchi.
I cani adottati come co-terapeuti hanno incoraggiato i pazienti all’interazione mediante la sollecitazione al gioco, a esercizi semplici e complessi, ad attività ludico-sportive, all’offerta di compagnia e, soprattutto, di comprensione e non di giudizio. La razza del Pastore Svizzero bianco è particolarmente predisposta agli IAA (Interventi Assistiti con Animali).
Ha continuato Clotilde Trinchero.
Uno staff composto da: medico fisiatra, esperto in IAA (Interventi Assistiti con Animali), fisioterapista motorio, terapista occupazionale, psicologa, etologo, veterinario e conduttore di cani, ha seguito i 25 pazienti sottoposti alle sedute di terapia assistita. Gli altri 25, definiti “gruppo di controllo“, sono stati invece sottoposti a trattamenti di fisioterapia e terapia tradizionali per permettere di valutare l’efficacia dello studio.
Manuela Vignolo, responsabile del progetto, ha presentato a palazzo ducale (Genova) i dati ricavati dall’applicazione della Pet Therapy sui malati affetti da Sclerosi laterale amiotrofica
Il trattamento terapeutico di base è lo stesso ma cambia l’impatto emotivo del paziente, la collaborazione e la motivazione e anche il risultato: a livello di stabilità ed equilibrio, abbiamo visto un sensibile miglioramento del primo gruppo rispetto a quello di controllo. A questo si aggiunge un miglioramento di ansia e depressione nei pazienti ricoverati. È con gioia pertanto che proseguiamo il nostro lavoro anche dal punto di vista dell’osservazione scientifica, grati ai nostri sostenitori e stimolati dall’offrire un servizio sempre migliore ai nostri pazienti.
Il centro medico NeMO
Oltre ad Arenzano, il centro medico NeMO è presente nelle città di Milano, Roma e Messina. Il 6 aprile del 2017 , proprio nel centro di Milano, è stato inaugurato il “Nemo clinical research center”, un luogo per la ricerca su nuove terapie contro le malattie neuromuscolari.
Nei suoi 4 centri, NeMO accoglie 10 mila persone, ognuna con la propria storia che trova spazio per essere raccontata e accolta. “Le persone che vivono la malattia qui diventano protagoniste. Offrire ai pazienti con malattie neuromuscolari le migliori condizioni di assistenza e cura significa anche essere un canale in cui l’innovazione può essere resa accessibile ai pazienti.” Ha detto Alberto Fontana, presidente di NeMO.
L’inaugurazione del nuovo centro di ricerca è stato un modo per ricordare anche Nanni Anselmi, politico milanese, che contro la SLA ha combattuto fino a qualche minuto prima di spegnersi
Ad un certo momento della mia vita, ho incontrato la Bestia. Tra me e lei esiste una sorta di rispetto reciproco: io rispetto il fatto che continui inesorabilmente a fare il suo sporco lavoro di Bestia. Lei invece mi rispetta perché sa che di fronte a lei, io non cedo di un millimetro.
La SLA è una Bestia difficile da sconfiggere, è vero, ma la continua ricerca e le nuove terapie che un centro medico come NeMO sta elaborando, fanno ben sperare per il futuro.
Francesca Conti