La tomba di Berlinguer, nel cimitero di Prima Porta, è stata profanata. A denunciarlo sono stati i figli dello storico segretario del Pci sul profilo Facebook di Bianca Berlinguer. Nel post hanno evidenziato un movente politico dietro il terribile atto di vandalismo: “L’azione vigliacca di alcuni mascalzoni rivela che non si tratta dell’atto di uno squilibrato, bensì di un gesto dal contenuto chiaramente politico”. Ambivalenti le reazioni delle principali forze politiche.
«Per la terza volta nell’arco di appena due mesi la tomba di nostro padre, nel cimitero di Prima Porta, è stata profanata, sei giorni dopo l’anniversario della sua morte».
Lo si legge da un post pubblicato ieri sul profilo Facebook di Bianca Berlinguer, che porta la firma di tutti i figli, Maria, Marco e Laura, oltre che della conduttrice televisiva. I fratelli Berlinguer hanno sottolineato che l’accaduto non è opera di singoli individui, ma “un gesto dal contenuto chiaramente politico“. Questa è la terza volta, negli ultimi mesi, che la tomba dell’ex segretario del Pci viene barbaramente vandalizzata.
Insomma, l’onore delle armi che Almirante concesse al compagno Berlinguer il giorno del suo funerale sembra non essere servito a sedare l’eterna faida “neri contro rossi”, se ancora oggi si mascalzona il loculo, e quindi la memoria, di uno di quegli statisti che in quella faida ci erano nati.
Fratoianni presenterà un’interrogazione parlamentare
Il segretario di Sinistra italiana e deputato di Alleanza Verdi e Sinistra, Nicola Fratoianni, appena appreso la notizia del terribile atto vandalico, ha dichiarato: “È chiaro che non si tratta di un gesto individuale, ma di un atto politico. Possibile che nessuno abbia fatto in modo che questo scempio non si ripetesse?“. Ha poi espresso un’intenzione molto forte:
«Ora, perché non succeda più e i responsabili siano individuati e puniti ci aspettiamo che le autorità si attivino immediatamente. Per questo presenterò un’interrogazione parlamentare al ministro dell’Interno».
Le reazioni del mondo politico
Pretende che venga fatta chiarezza la capogruppo del Pd alla Camera, Chiara Braga: “Chiediamo al Ministro Piantedosi di individuare i responsabili e tutelare il monumento“. Il deputato Stefano Vaccari (Pd), segretario di presidenza della Camera, punta il dito: “I vandali si sentono coperti da chi fa fatica a dirsi antifascista e da chi utilizza metodi squadristi anche in Parlamento. È il momento di parole chiare e non ambigue da parte di tutte le forze politiche“.
Il Pd del Campidoglio, in una nota, condanna “fermamente l’ennesimo atto vandalico“, puntualizzando che si tratta di “un’offesa non solo alla memoria di Enrico Berlinguer, una figura fondamentale della nostra storia politica, ma anche ai valori democratici e civili che egli ha incarnato e difeso con determinazione“. Il gruppo ha poi aggiunto nel comunicato:
«Esprimiamo la nostra vicinanza e solidarietà alla famiglia di Berlinguer ribadendo l’importanza di adottare misure necessarie per prevenire ulteriori oltraggi e garantire il rispetto dovuto ai luoghi di sepoltura e alla memoria dei nostri cari».
Molto più dure le parole di Giovanni Barbera, membro del comitato politico nazionale di Rifondazione Comunista: “Un fatto che coincide con la presenza di un governo guidato dagli eredi politici di Almirante e di coloro che non hanno mai voluto accettare la democrazia e la nascita di una Repubblica antifascista“. Barbera ha poi ricordato l’appuntamento di oggi: una manifestazione di tutte le opposizioni, convocata oggi pomeriggio a Roma.
Spostandoci verso destra -passando per i centristi di Italia Viva- le posizioni si fanno via via più morbide, qualcuno potrebbe dire che c’era da aspettarselo. Certo, anche in quest’area politica si stigmatizza l’accaduto -è inevitabile- ma lo si inserisce in un quadro generale che gli fa perdere gli specifici connotati politici.
Davide Faraone, presidente dei deputati di Italia Viva, ha scritto sui propri social: “Gesti ripetuti che sono il segno di un clima politico violento e arrogante che si ripercuote anche nel Paese“. Il deputato di Fratelli d’Italia, Federico Mollicone, ha tentato di generalizzare, parlando di “violenza politica che continua a perseverare a Roma e in tutta Italia“. Più vicino alla posizione di Almirante Maurizio Lupi, leader di Noi moderati, che ha parlato di un atto che “offende la memoria di un grande statista, un uomo politico degno del massimo rispetto e che ha dato volto all’Italia“.
Vincenzo Ciervo