Il cambiamento climatico come opportunità. Non per tutti il riscaldamento globale è un problema. Anzi. Nei paesi scandinavi, infatti, il surriscaldamento della Terra sta facendo fiorire un settore agricolo fino ad oggi quasi inesistente a causa del clima generalmente rigido di queste zone: la viticoltura.
Secondo le previsioni dei climatologi, tra 50 anni in Scandinavia le temperature potrebbero salire fino a 6 °C, diventando simili a quelle del nord della Francia (Paese con una lunga tradizione vitivinicola).
Solo per fare un esempio, in Norvegia, una coppia di coniugi ha piantato le sue prime viti a Slinde, su un terreno scosceso che si affaccia sul fiordo più grande del paese e che si trova al 61º parallelo Nord: alla stessa latitudine del sud della Groenlandia e di Anchorage, in Alaska. Cosa che fa pensare più al ghiacciaio che alla coltivazione delle uve. Ebbene, a Slinde si sono raggiunte temperatura anche di 37 °C.
Il New York Times scrive che in Danimarca ci sono circa 90 società che producono vino (15 anni fa erano solo 2), in Svezia 40 e in Norvegia una dozzina. «Nei prossimi decenni produrremo sempre più vino in Scandinavia, mentre i paesi che hanno tradizionalmente dominato il mercato ne produrranno di meno», ha sentenziato Sven Moesgaard, un produttore che in Danimarca ogni anno produce 20mila bottiglie nella sua azienda.
In queste regioni nordiche viene prodotto soprattutto vino da uva Solaris, Rondo e Vidal, varietà più resistenti al freddo ma anche meno pregiate di altre uve coltivabili nelle regioni calde. Il riscaldamento globale, però, ultimamente ha permesso ai viticoltori scandinavi di sperimentare anche la coltivazione di uve tipiche dei paesi caldi, come Chardonnay e Merlot.
Per questo il riscaldamento climatico potrebbe anche portare una nuova concorrenza al settore con l’apertura di un nuovo mercato, quello del Nord Europa.
Il mercato del vino scandinavo per ora è comunque limitato alle nazioni in cui viene prodotto, ed è molto lontano dalle cifre di vendita raggiunte da mercati storicamente più affermati: per fare un paragone, la produzione di vino in Francia vale 28 miliardi di euro all’anno, mentre in Svezia, Norvegia e Danimarca vale complessivamente 14 milioni di euro.
Il problema, come sottolinea il New York Times, è che produrre vino in Scandinavia è molto più impegnativo che nelle regioni dell’Europa meridionale, che ricevono ingenti sussidi dall’Unione Europea. Per questo motivo i vini scandinavi sono in media molto più costosi di vini di uguale livello prodotti altrove, e secondo gli esperti del settore il prezzo elevato non sarebbe giustificato da una qualità altrettanto elevata.
Di sicuro, le temperature più alte negli anni a venire permetteranno la nascita di un nuovo mercato vitivinicolo nel Nord Europa, a cui bisognerà guardare, sia in termini di aiuti economici sia in termini di concorrenza.
Marta Fresolone