La Procura di Roma ha chiesto il rinvio a giudizio per Roberto Spada con l’aggravante mafiosa per l’atto compiuto.
I fatti risalgono allo scorso 7 novembre, quando in un intervista a Roberto Spada il giornalista rivolge una domanda riguardo Casapound, come risposta ottiene una testata in faccia con la rottura del setto nasale oltre all’inseguimento, insieme ad Alvez del Puerto con ulteriori percosse sia al giornalista che all’operatore che in quel momento riprendeva l’accadimento ed il quale ottiene un trauma cranico.
Tutto accadde davanti a diverse persone le quali non solo non prestarono soccorsi ma inveirono contro i due urlandogli contro: “Andate via, qui non ci dovevate venire.”
Arrestato pochi giorni dopo le aggressioni, Roberto Spada, fratello del boss Carmine, dichiarava davanti al gip Anna Maria Fattori, di essere stato provocato dal giornalista aggiungendo che lo stesso dentro la palestra, fuori dalla quale è avvenuta l’aggressione, avrebbe alluso alla separazione del fratello in quanto maltrattava la moglie.
I pubblici ministeri della Procura di Roma, Giovanni Musarò ed Ilaria Calò, hanno chiesto il rinvio a giudizio per Spada ed il suo presunto complice Alvez del Puerto, per l’aggressione del giornalista Daniele Piervincenzi e all’operatore Rai Edoardo Anselmi della trasmissione televisiva “Nemo-Nessuno Escluso.”
I capi d’accusa sono lesioni e violenza privata con l’aggravante del metodo mafioso e dei futili motivi. Per i pubblici ministero della Direzione distrettuale Antimafia si tratta di: “condotta idonea ad esercitare sui soggetti passivi quella particolare coartazione e quella conseguente intimidazione propria delle organizzazioni mafiose.”
La platealità del gesto, che probabilmente avrebbe dovuto rafforzare il proprio potere sul territorio, secondo l’agire di Roberto Spada, non ha di certo giocato a suo favore.
L’udienza davanti al Giudice per le udienze preliminare, Maria Paola Tommaselli, è fissata per il prossimo 23 gennaio.
Ora Spada si trova nel carcere di massima sicurezza di Tolmezzo e Alvez del Puerto nel carcere di Nuoro proveniente dal carcere di Regina Coeli.
Raffaella Presutto