Processo Rigopiano, madre di una vittima picchia imputato

Processo Rigopiano

Procede in un clima di altissima tensione il processo per il disastro dell’Hotel Rigopiano, nel quale morirono 29 persone a causa di una valanga nel gennaio 2017. Stamattina era in programma al tribunale di Pescara la seconda udienza preliminare, che però è stata rinviata a causa dell’aggressione, da parte della mamma di una delle vittime, ai danni dell’ex sindaco di Farindola, che figura tra i 25 imputati.

 

PRESO A PUGNI

Durante una pausa del processo, all’interno del bar del palazzo di giustizia, Maria Perilli, mamma di Stefano Feniello, una delle vittime, avrebbe prima rivolto degli insulti a Massimiliano Giancaterino, primo cittadino del comune sul cui territorio si trovava l’hotel tra il 2004 e il 2009, e poi sarebbe passata alle mani, prendendolo a pugni e facendolo cadere a terra.  Immediato l’intervento delle forze dell’ordine e del personale del 118.  Dopo essere stata identificata dalla polizia, la donna ha cercato di spiegare i motivi del suo gesto:

Era al bar allegramente, quando è stato lui a firmare la condanna a morte di mio figlio, e allora l’ho preso a pugni. Lui è il doppio di me, quindi potete immaginare il male che gli ho fatto..

E’ stato lui a firmare i primi documenti per l’ampliamento dell’albergo, dando la possibilità che fosse aperto non solo d’estate ma anche in inverno.




LA VERSIONE DELL’EX SINDACO

Giancaterino ha raccontato così quanto accaduto:

Stavo prendendo un caffè con i miei avvocati quando sono stato aggredito. Non so da chi, era una donna. Mi ha picchiato, mi ha riempito di botte. Sporgerò querela

UDIENZA RINVIATA

Secondo l’avvocato dell’ex sindaco, i medici avrebbero riscontrato un trauma cranico e uno al braccio sinistro. A causa dell’aggressione, l’udienza odierna è stata spostata al 25 ottobre per legittimo impedimento dell’imputato.

ANCHE IL MARITO SOTTO PROCESSO

Non si sa quali saranno le conseguenze del gesto di Maria Perilli. Di certo c’è che già il marito Alessio Feniello è sotto processo per aver violato i sigilli dell’area del disastro, posta sotto sequestro, per portare dei fiori al figlio. L’uomo era stato multato di 4550 euro ma aveva rifiutato di pagare, preferendo farsi processare.

 

DINO CARDARELLI

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