Priti Patel: l’anima nera dell’Inghilterra

Ultima Voce Priti Patel

L’Inghilterra sembra dirigersi sempre più verso una destra discriminante e intransigente. Il suo nuovo leader: Priti Patel

Crudele, classista, insensibilmente pragmatica, pronta a sacrificare anche i suoi genitori sull’altare della Patria: non è Dolores Umbridge, ma Priti Patel, Ministra dell’Interno del Governo Jhonson.

Il nuovo piano sull’immigrazione, che entrerà in vigore il prossimo gennaio, è opera di Priti Patel, figlia di immigrati indiani. La Ministra è decisa a evitare che chiunque altro possa subire un destino come il suo: niente possibilità ai deportati di trovare fortuna in Inghilterra.

I suoi genitori, infatti, sono arrivati sulle coste inglesi scappando dall’Uganda, dopo che il dittatore Idi Amin ha cacciato su due piedi tutti gli indiani e pakistani dell’ex colonia (voluta dagli inglesi per creare classe media in Uganda).

La ministra, dunque, non vuole semplicemente designare una più dura legge sull’immigrazione, ma una “drastica soluzione” che impedisca agli immigrati di chiedere asilo. Secondo il suo punto di vista il Diritto d’Asilo è stato sfruttato dai Labouristi, che avrebbero impedito al governo di respingere i migranti.

In pratica, quindi, si sta impegnando per limitare la richiesta di Diritto d’Asilo, andando contro le più basilari norme sui diritti umani. Inoltre, da gennaio 2021 entrerà in vigore la Brexit a tutti gli effetti, con ulteriori strette sull’immigrazione:

Chiunque voglia chiedere un permesso di soggiorno in Regno Unito dovrà presentare un’offerta di lavoro qualificato. Non basteranno lavoretti part-time al pub di turno per imparare la lingua e tornarsene a casa, ma sarà necessario ottenere 70 punti, stilati in base a una rigida classifica, tra cui figura il Salario.

Sono piovute una marea di critiche, ma ciò non sembra aver minimamente intaccato l’insensibile pragmatismo della Patel. Oltretutto, secondo quando pubblicato dal Guardian , la Ministra è stata recentemente sottoposta a un’inchiesta per “Bullismo”.

I suoi modi alteri e duri, a quanto pare, vanno ben oltre la necessità di mostrarsi forti e fieri in un mondo di uomini, ma rasentano la crudeltà. Infatti, Sir Philippe Rutman ha accusato la Patel di “bullizzare” e “sminuire” i suoi dipendenti. Dall’inizio dell’indagine, è stato un fiume in piena di rivelazioni, talmente sconcertanti, che avrebbero potuto costarle il posto.

Tuttavia molti Tories, in primis Jhonson, hanno difeso la Ministra  a spada tratta e, nonostante i suoi “modi” abbiamo spinto un’impiegata a tentare il suicidio, Priti Patel potrà continuare a esercitare il suo spietato carisma.

A questo punto, si può ben dire che la realtà ha di gran lunga superato la fantasia della Rowling. Come può un’immigrata, che ha raggiunto la sua posizione solo ed esclusivamente perché le è stato concesso quel diritto d’asilo che ora vorrebbe negare, farsi portavoce di una legge dell’immigrazione così spietata?

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