Primo turno di elezioni in Francia: vince l’estrema destra con il 34%

Primo turno di elezioni in Francia: vince l'estrema destra con il 34%

Il primo turno di elezioni in Francia, dopo lo scioglimento del Parlamento da parte di Macron, si è concluso ieri sera e ha chiuso la prima, di due, tornata con un’affluenza record del 66,7%, la più alta del ventunesimo secolo. Questo evento elettorale ha visto il Rassemblement National (RN) di Marine Le Pen emergere come il partito più votato, ottenendo il supporto del 34% dei francesi 33,15%. Seguono la coalizione di sinistra, Nuovo Fronte Popolare (NFP), con il 27,99%, e il partito del presidente Emmanuel Macron, Ensemble pour la République, con il 20,83%.

Sistema elettorale e risultati del primo turno di elezioni in Francia

Il sistema politico ed elettorale della Repubblica semipresidenziale francese adotta un sistema elettorale uninominale a doppio turno. I candidati devono ottenere il 12,5% dei voti degli iscritti per accedere al secondo turno, mentre chi supera il 50% viene eletto direttamente. Attualmente, a seguito del primo turno di elezioni in Francia, su 577 seggi disponibili in Parlamento, ne sono stati assegnati 76: 39 a RN, 32 a NFP e 2 a Macron.



Al primo turno, RN ha raggiunto un significativo 34%, con RN da solo che ha ottenuto il 29,25%, superando di gran lunga il risultato raggiungo dopo le elezioni legislative del 2022. Jordan Bardella, il leader del partito di estrema destra francese, è quindi in netto vantaggio rispetto all’alleanza di sinistra del NFP che ha ottenuto appena il 29% e, sopratutto, rispetto a Emmanuel Macron che si è fermato al 20%. Ciò che ha destato anche molto stupore in queste elezioni è stata la gigantesca affluenza alle urne da parte del popolo francese.

Dopo il primo turno di elezioni in Francia, le proiezioni evidenziano che l’RN e la sua alleanza potrebbe volare da una maggioranza relativa ad una assoluta. Ma questo sarà da confermare al termine della prossima settimana, il 7 di luglio, quando la Francia sarà chiamata a votare al secondo turno di elezioni. 

Questo è lo scenario che si sta costruendo in Francia dopo la decisione di Macron di sciogliere il Parlamento francese dopo le elezioni europee 2024. Una Francia divisa è stata quindi chiamata alle urne, sopratutto in seguito alla decisione quasi unanime dei partiti – dalla sinistra alla destra – di chiamare elezioni anticipate.

Il nuovo fronte popolare e la coalizione di Macron

Il Nuovo Fronte Popolare, alleanza che comprende il Partito Socialista, il Partito Comunista, il partito ecologista Europe Écologie-Les Verts e La France Insoumise di Jean-Luc Mélenchon, ha ottenuto il 27,99%. Questo è un miglioramento rispetto al 25,6% della precedente alleanza elettorale, NUPES, ma inferiore al 31,6% delle elezioni europee dello scorso giugno.

La coalizione di Macron ha totalizzato il 20,83%, un risultato deludente rispetto alle aspettative. I Repubblicani, con il 6,57%, hanno mostrato divisioni interne sulla questione dell’alleanza con RN, complicando ulteriormente la situazione politica.

Verso il secondo turno

Il secondo turno delle elezioni legislative si terrà il 7 luglio. In questo contesto, tutti i candidati che superano la soglia del 12,5% degli iscritti potranno partecipare, portando a più di 300 triangolari e qualche quadrangolare. Le sfide saranno quindi tra tre o quattro candidati in molte circoscrizioni, aumentando l’incertezza e la tensione elettorale.

Strategia elettorale e ritiri

Il presidente Macron, in seguito ai risultati del primo turno di elezioni in Francia, ha invocato un “grande raggruppamento repubblicano e democratico” per evitare una vittoria di RN. Tuttavia, le indicazioni del suo partito non sono state univoche, con François Bayrou di MoDem che ha confermato un approccio caso per caso, mentre Edouard Philippe ha sostenuto che nessun voto dovrebbe andare né ai candidati di RN né a quelli di La France Insoumise.

Jean-Luc Mélenchon ha insistito sulla necessità di costruire un nuovo fronte repubblicano, indicando il ritiro sistematico dei propri candidati arrivati terzi in circoscrizioni dove RN è in testa. Contrariamente, i Repubblicani hanno scelto di non ritirarsi, con alcuni leader che vedono l’estrema sinistra come il vero pericolo per il paese.

Eric Ciotti ha esortato l’elettorato di destra a respingere l’estrema sinistra al secondo turno, suggerendo che la vittoria per nominare Jordan Bardella a primo ministro è vicina.

Proiezioni e considerazioni finali

Dopo il primo turno di elezioni in Francia, le proiezioni indicano che RN potrebbe ottenere tra i 240 e i 295 seggi all’assemblea nazionale, avvicinandosi così alla maggioranza assoluta di 289 seggi. D’altra parte, queste elezioni hanno dato la prova del totale fallimento delle politiche della coalizione centrista e, sopratutto, di sinistra francese.

La prossima tornata elettorale sarà cruciale per determinare il futuro politico della Francia, con un confronto serrato tra RN, NFP e la coalizione di Macron, in un contesto di alleanze e ritiri strategici per impedire una vittoria dell’estrema destra.

La Francia si trova ora a fronteggiare l’arrivo dell’estrema destra populista che mina alle libertà civili, punta ad una maggiore militarizzazione degli spazi, impone nuove leggi verso un conservatorismo sempre più stretto. Mentre la xenofobia e il razzismo dell’estrema destra francese avanza, si fa strada anche l’intrinseco populismo di cui l’RN si nutre. I movimenti dal basso e le proteste saranno sempre più strozzate, mentre crescerà un nazionalismo che le sinistre francesi – ed europee – non hanno saputo efficacemente fermare.

Lucrezia Agliani

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