Dal primo SMS della Storia alla cultura social di oggi

Negli ultimi anni, comunicare virtualmente è diventato molto più semplice. Dal 2009, chiunque abbia uno smartphone non può fare a meno di scaricare WhatsApp, un’applicazione di messaggistica istantanea. I più giovani, ovvero coloro che hanno ricevuto il primo cellulare in anni recenti, quasi non conoscono gli SMS.

Dal primo SMS agli smartphone

SMS è l’acronimo di “Short Message Service”, ovvero “Servizio Messaggi Brevi”. Da diversi anni a questa parte, il loro utilizzo è in calo. Essi vengono utilizzati principalmente quando “la rete non prende”, oppure quando non si può accedere ad una rete Wi-Fi. Eppure, soprattutto per i ragazzi cresciuti tra la fine degli anni Novanta e l’inizio degli anni Duemila, gli SMS erano un’eccitante novità. Certo, bisognava pagare. Ma ne valeva la pena!

Non tutti conoscono la storia del primo SMS. Era il 3 dicembre 1992, esattamente ventiquattro anni fa. Il ventiduenne Neil Papworth era nella sede Vodafone della città inglese di Newbury. Egli lavorava nel team che stava progettando il sistema. Scrisse un messaggio di prova ad un amico: “Merry Christmas”, “Buon Natale”. Nonostante la semplicità del messaggio, fu un momento epico: aveva funzionato. Era stata abbattuta un’importante frontiera della comunicazione virtuale.

Papworth non sapeva che quel semplice SMS sarebbe diventato tanto celebre, tuttavia ha ammesso di aver provato un certo nervosismo. “[…] Ero nervoso come accade quando si prova un nuovo prodotto” ha raccontato alla stampa in occasione del ventesimo anniversario. Certo, soprattutto nei primi anni vi erano parecchie restrizioni legate al costo. Eravamo costretti ad abbreviare le parole, perché altrimenti avremmo pagato di più. Erano nati i primi messaggi scritti stile geroglifico, come “C 6?”

Da quel primo SMS esattamente ventiquattro anni fa, la tecnologia ha continuato a fare passi in avanti, fino ad arrivare alla realtà odierna. Adesso i servizi di messaggistica sono gratuiti, quindi decisamente più accessibili rispetto anche solo a dieci anni fa. Ma quel “Merry Christmas” non sarà mai dimenticato.

Veronica Suaria

Exit mobile version