MICHELE EMILIANO E ANDREA ORLANDO OSPITI A “#CARTABIANCA”, MANCA SOLO MATTEO RENZI, MA ORA CHE LA PARTITA E’ QUASI FINITA NON SI FARA’ VIVO IN RAI PER UN DIBATTITO CON GLI ALTRI CANDIDATI. PREFERISCE UN CONFRONTO SU SKY
Ieri sera la Commissione Nazionale del Pd si è riunita per esaminare il ricorso presentato dal Governatore pugliese Michele Emiliano. Il tentativo è quello di annullare la decisione della Commissione del Congresso Pd, la quale estromette Emiliano dalle Primarie in Liguria e Lombardia per mancanza delle 50 firme minime da raccogliere nei collegi.
Per il Governatore, le firme ci sono.
A Bari, ieri pomeriggio, ha presentato i candidati pugliesi della sua mozione per le Primarie del 30 aprile presso l’Hotel Parco dei Principi. E in attesa di sapere se la sua richiesta di concorrere anche nelle due regioni del Nord sia stata respinta o accolta, si è mostrato in connessione sugli schermi di “#cartabianca”.
Inarrestabile, Emiliano. Anche dopo l’infortunio al tendine, che gli impedisce di partecipare fisicamente alle ospitate televisive, continua la sua corsa per la Segreteria. Ieri sera, su Rai Tre, ha riservato parole molto dure nei confronti di Renzi e di quanti finora ne hanno data per scontata la vittoria. “Questa è l’idea che si è voluta creare” . Si tenta di convincere i cittadini dell’inutilità di andare al voto, perché tanto Renzi avrà la meglio. E poi si rivolge al Guardasigilli Andrea Orlando, a sua volta ospite del programma, dichiarando:“Io ho condiviso quasi tutto quello che ha detto Andrea. Ovviamente, se l’avesse detto tre anni fa, se si fosse dimesso da ministro della giustizia di Renzi, e se avesse preso posizioni più nette, probabilmente io avrei votato lui e non mi sarei candidato, però in questa fase è comunque un bene che lui faccia una critica profonda dei 1.000 giorni di governo”.
Poco prima che Emiliano prendesse parola, infatti, Andrea Orlando ha denunciato il silenzioso svolgimento delle Primarie del Pd, “Noi rischiamo di fare delle Primarie in semi-clandestinità, per tante ragioni, non ultima quella di fare pochi confronti in televisione… Io penso che negli argomenti le differenze ci siano e se non le facciamo arrivare al largo pubblico, questo appuntamento rischia di essere un appuntamento mancato.”
Presenti 2 candidati su 3, l’ipotesi è che Renzi non voglia fare confronti, o che stia cercando di guidarne sapientemente la regia rifiutando il dibattito su alcune reti in preferenza di altre.
La prescelta per il “triello” sarebbe Sky.
Bianca Berlinguer domanda ad Andrea Orlando il perché, che senso abbia la scelta di Sky. Il ministro risponde che non lo sa. Non si è posto il perché.
PERCHE’ SKY?
Il confronto televisivo tra i tre candidati avrà luogo su Sky, si pensa il 26 aprile.
Perché proprio Sky? Pare assurdo che Renzi abbia da lamentarsi dello spazio che gli hanno riservato, e tutt’ora gli riservano, la Rai e i Tg della rete.
Il dubbio è che voglia ostacolare l’affluenza al voto per essere certo del proprio trionfo. Del resto non occorre essere dotati di particolari abilità profetiche per capire che la scelta del 30 aprile, una domenica che arriva immediatamente dopo il 25 aprile, e a ridosso del 1 maggio, annuncia di per sé una scarsa quantità di elettori. In quanti sarebbero disposti a spostare la scampagnata, il pranzo fuori, o altro, per eleggere il Segretario del Partito Democratico?
La questione Sky non è affatto secondaria. Che un confronto così importante -e non ne sono previsti altri- tra i tre candidati alla Segreteria del Pd avvenga su Sky e non su una rete comune, accessibile a tutti, inficia fortemente non solo il senso di queste Primarie che avvengono in quasi totale oscurità, ma soprattutto danneggia le eventuali chances di Andrea Orlando e di Michele Emiliano. Specie per quei cittadini che non si prendono la briga di leggere le mozioni, il giornale, o di avventurarsi in ricerche astruse su Youtube e Facebook per seguire le news sulla corsa alle Primarie, il mezzo televisivo si rivelerebbe fondamentale per capire chi siano i candidati e aprire un margine di visibilità sui loro programmi politici.
Diversamente, la maggioranza degli elettori potrebbe avere memoria di queste Primarie come un confronto tra Renzi e “quei due”.
Perché in fin dei conti, la sicurezza di Renzi, perennemente connesso su “Renzi-channel”, che fa monologhi sui vaccini e sull’IVA e si presta a pubbliche apparizioni di festa, come nella ventinovesima edizione della “Maratonina Città di Prato” (peraltro con risultati poco smaglianti, per sua stessa ammissione), e va dritto per la sua strada tra un tweet e l’altro, convince l’elettorato molto più di due sfidanti che, in un programma televisivo, polemizzano sull’assenteismo del terzo candidato. E ipotizzano il pericolo della scelta di Sky solo dietro suggerimento della conduttrice.
Emiliano non sbaglia quando dice che è come se esistesse un solo candidato. A furia di ripeterlo fin dall’inizio sta diventando vero. Ormai regna la convinzione che un voto dato al Guardasigilli o al Governatore pugliese sia un voto sprecato. Ma c’è da aggiungere che lamentare la carenza di dibattiti e poi non prestare neanche attenzione al “dove” farli, va a discapito di quelli che sono accomodanti sulla scelta, non certo di chi l’ha fatta.
Se Renzi ha detto Sky, e non Rai, ci sarà dietro una strategia.
Acconsentendo alla richiesta del confronto presso l’azienda Sky, per quanto essa sia una grande azienda, Andrea Orlando ed Emiliano peccano d’ingenuità e fanno il gioco di Renzi, comportandosi da autolesionisti. Sprecano l’ultima occasione per farsi conoscere da chi, per caso o appositamente, andrà a votare il 30 aprile.
Chiara Fina