RENZI CONQUISTA MILANO COL 73%
Renzi ha invaso Milano portando a casa il 73% dei voti. Nel 2013 era stato Cuperlo ad avere la meglio nella città lombarda, ma adesso il turbine Renzi ha sbaragliato i suoi avversari. Le votazioni si sono tenute in corso Garibaldi, dove la “modica” cifra di 202 votanti (su 245) si è espressa a favore del ex Premier ed ex Segretario del Pd.
Una vittoria schiacciante sul 25,5 % raccolto dal Guardasigilli Orlando, mentre Emiliano ha incassato la polvere del 1,5%.
A Milano vi sono 174 circoli ascrivibili al Partito Democratico e finora hanno votato solo in 57. Ci sono ovviamente altre città di peso in grado di garantire a ciascun candidato l’accesso alle Primarie del 30 aprile, ma Milano è senz’altro l’ape regina della Lombardia. E il riscontro positivo ottenuto qui potrebbe riverlasi fondamentale per Renzi: utile per il futuro, qualora dovesse vincere le Primarie.
“AVANTI, INSIEME” (CON EMILIA ROMAGNA, TOSCANA, LOMBARDIA E BARI)
I milanesi hanno dimostrato calda accoglienza verso Renzi e il suo “Avanti, insieme!”. È questo il titolo della mozione dell’ex Segretario. Un inno all’evoluzione che non esclude nessuno, soprattutto i giovani. Un discorso, quello promulgato da Renzi, in cui viene promesso un Matteo 2.0, capace di andare avanti col proprio elettorato, invece di seminarlo a metà strada. Il marchio della campagna di Renzi ha avuto successo in Emilia, Toscana ed ora in Lombardia, dove persino il quartiere di Barona, zona periferica e più ostica da sedurre, ha fruttato bei voti a Renzi. E in questo caso la partita con Orlando se l’è giocata proprio sul filo del rasoio, in quanto Renzi si è preso 34 voti, mentre il Ministro della Giustizia si è assestato con 30. Tra i due, una distanza quasi da bacio, insomma, con un secondo posto alquanto soffocante per Matteo Renzi. E vedremo se in vista delle Primarie del 30 aprile scombinerà qualche carta in tavola l’avvicinamento di Bersani, e quindi di Orlando, al M5S. Una mossa astuta, quella di Mdp, dal momento che avendo dalla sua l’elettorato di Grillo, non è escluso che Andrea Orlando riesca a sorpassare Renzi.
ORLANDO “INCOLLA” L’ELETTORATO SFASCIATO
Sebbene i sondaggi lo diano già vincitore, Renzi non può permettersi di sottovalutare l’influenza di Andrea Orlando sui votanti. Egli, infatti, riassume in sé lo spirito con cui dieci anni fa nacque il Partito Democratico. A farsene espressione, la mozione che Orlando esibisce a linea guida della sua corsa per la Segreteria, “Unire l’Italia, unire il Pd”. La notizia di queste ore vede il Guardasigilli affidare all’avvocato Giuseppe Stellato il coordinamento regionale campano della propria mozione. Il legale si dichiara onorato di questa scelta e aggiunge: “Sono convinto che il progetto di Andrea Orlando sia l’unico in grado di unire il partito, nel rispetto dei territori e con la dovuta considerazione del Meridione”. Ed Emiliano, che a Milano perde clamorosamente, auspica una propria rimonta in quelle zone del sud a cui nessun altro potrebbe dar voce.
Francesco Boccia, referente per la mozione di Emiliano, è stato oggi a Lucca, col programma “L’Italia è il nostro partito”.
E si chiuderà il 2 aprile la fase delle mozioni, quella in cui ciascun candidato espone il proprio manifesto politico, raccogliendo voti. Il Sud Italia in toto non si è ancora sui candidati alla Segreteria del Pd, dove si potrebbe aprire un capitolo a parte e più vivo per l’entourage di Emiliano, che finora ha arrancato in uno stato di coma. Carmine Piacente, che è stato il leader principale della mozione presentata dal governatore pugliese, ha asserito: “Se è vero che questi dati si riferiscono quasi tutti al centro nord, allora può accadere qualcosa di bello. Non tanto e non solo tra gli iscritti dove siamo debolissimi, ma soprattutto per le elezioni del 30 aprile, aperte a tutti”. Eppure, qualche spoiler sull’opinione del Sud ce la fornisce il voto di Bari, città di Emiliano, dove il governatore ha subito una cocente sconfitta a vantaggio di Matteo Renzi (cosa che sembra quasi una barzelletta). Qui Renzi prende 59 voti, mentre Emiliano, solo 38. Terzo, Orlando.
Chiara Fina