Prima missione umanitaria della ResQ People: lo scorso 7 agosto la nave ha lasciato il porto di Burriana, in Spagna, partendo per la prima missione di soccorso dei migranti nel Mediterraneo centrale. Dal giorno della partenza l’equipaggio ha portato a termine ben 4 operazioni di salvataggio.
Cos’è la ResQ People?
La ResQ People prende il nome dall’organizzazione non governativa italiana ResQ, che la ha acquisita di recente. Si tratta di un’imbarcazione che ha già compiuto altri interventi nel Mediterraneo grazie all’operato dell’organizzazione non governativa tedesca Sea-Eye. La nave si chiamava allora Alan Kurdi, in memoria del bambino trovato senza vita su una spiaggia turca nel 2015 e diventato emblema delle tragedie che annualmente si verificano in tutta l’area circostante il Mediterraneo.
Fin dal momento della sua fondazione, lo scopo prioritario di ResQ è stato quello di aggiungere una nave alle poche rimaste operative nel Mediterraneo e di fare rete con le altre organizzazioni non governative al fine di ridurre al minimo le morti in mare. Le persone che hanno fondato ResQ, di cui Gherardo Colombo è Presidente Onorario, si dicono stanche “di vedere morire migliaia di migranti nel tentativo disperato di attraversare il Mediterraneo” e che l’unico obiettivo che guida il loro operato è quello di “restare umani”, come si legge sul sito web di ResQ.
Cosa prevede il progetto di ResQ?
Il progetto di ResQ prevede due tipi di attività ugualmente importanti e tra loro complementari. La prima è l’attività in mare, che vede impegnati volontari, medici e infermieri nella ricerca delle imbarcazioni in difficoltà e nel primo soccorso dei migranti. ResQ si serve a questi fini anche di due gommoni per facilitare le operazioni di avvicinamento alle imbarcazioni e di trasbordo.
La seconda attività è quella che si svolge a terra, vale a dire sui social network o negli eventi pubblici promossi da ResQ. Proprio nei giorni precedenti la partenza dal porto di Burriana, ResQ ha documentato scrupolosamente tutti i preparativi della missione con foto e video postati sui principali canali social, un’operazione questa estremamente importante per contrastare la disinformazione che talvolta aleggia intorno all’operato delle organizzazioni non governative.
Cosa è successo nei giorni successivi alla partenza?
Il 12 agosto tre piccole imbarcazioni vengono segnalate dall’aereo di ricerca Colibrì. Una volta sul posto, l’equipaggio della ResQ People si rende conto di essere stato preceduto da una motovedetta libica che aveva già iniziato il trasbordo dei migranti. La prima missione umanitaria della ResQ People registra quindi un momento di profondo sconforto. Per i migranti, salire a bordo della motovedetta libica significa tornare nelle mani dei trafficanti ed essere vittime di abusi e violenze.
Il giorno successivo si registra invece il primo salvataggio da parte della ResQ People. Come ha reso noto con un tweet Cecilia Strada, presente a bordo della nave, l’operazione di trasbordo di 84 migranti è venuta a coincidere con gli ultimi minuti della vita del padre. ResQ, tramite un tweet, ha dedicato il primo salvataggio avvenuto con successo alla memoria di Gino Strada. Nel corso della giornata del 15 agosto, la nave ha soccorso altre tre imbarcazioni di fortuna. La prima aveva a bordo 12 persone, la seconda ne aveva 49 e una terza ne aveva 20.
Al momento la nave ospita 165 migranti e i membri dell’equipaggio attendono le indicazioni dalle autorità competenti per poter sbarcare in un porto sicuro.
Giordana Battisti