Prima, anzi, primi gli italiani

Prima, anzi, primi gli italiani.

I primi a rubare.
I primi a fottere gli altri.
I primi a fottere gli altri italiani.

Perché sì, vabbé, Dio, Patria e famiglia, ok. Però senza fattura viene meno.

Primi a fregare il prossimo, a tenersi in tasca i soldi che servono a costruire strade, scuole, ospedali, a pagare insegnanti, medici, poliziotti.
Salvo poi usare quelle strade, quelle scuole, quegli ospedali, quei medici, quegli insegnanti, quei poliziotti che gli altri, i pochi stronzi che pagano il doppio perché pagano per tutti, costruiscono e retribuiscono.

Primi in Europa per evasione fiscale, con 190 miliardi evasi ogni anno. Per una media di 3.150€ a testa. Solo che non è a testa. Visto che ci sono teste che pagano, e teste che no.

Per avere un’idea di quanti siano 190 miliardi basti pensare che il costo di tutte le pensioni che lo Stato paga ogni anno a tutti i milioni di pensionati italiani – tolta l’Irpef che poi ritorna allo Stato – è di 150 miliardi.

O se vogliamo ancora avere un’idea: l’accoglienza dei richiedenti asilo costa 3 miliardi (che poi sono 3 miliardi che non vanno ai richiedenti asilo, ma servono a pagare gli italiani che lavorano nel sistema dell’accoglienza: medici, infermieri, traduttori, mediatori, avvocati, insegnanti, psicologi, addetti alle mense, addetti alle pulizie, ecc.).

L’Evasione fiscale costa ogni anno non il doppio, non il triplo, non il quadruplo, non dieci volte, non venti volte, non trenta, ma sessanta volte quello che costa l’accoglienza.

Ma qual è il problema degli italiani? Qual è la causa di ogni male? Eh, giusto giusto quei 3 miliardi lì.

“Eh ma le tasse so troppo alte”.
E chissà come mai so troppo alte.

Allora dagli addosso allo straniero. Dagli addosso al disperato. Che è colpa sua se stiamo così.

Che noi siamo tutti brava gente.
Dio, Patria e (tengo) Famiglia.

 

Emilio Mola
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