Presidente del Consiglio: nominato o eletto?

Scelta del Premier: la Costituzione italiana prevede che il Presidente del Consiglio venga nominato dal Presidente della Repubblica.

Durante tutto il governo Renzi si sentito ripetutamente la seguente affermazione: “Renzi non è stato eletto e non ha alcun diritto a ricoprire il ruolo di Presidente del Consiglio”. Questa frase è diventata lo slogan preferito di tutti gli oppositori di Renzi.

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Oggi, concluso il governo Renzi e scelto un nuovo premier, si ritorna nuovamente a gridare: “non è stato eletto dal popolo”, ora riferito a Gentiloni.

Tutto vero: nè Gentiloni, nè Renzi, nè tantomeno i suoi predecessori, sono stati eletti. Ma queste mancate elezioni hanno una precisa spiegazione: la Costituzione prevede che il Presidente del Consiglio venga nominato dal Presidente della Repubblica.

Il Governo della Repubblica è composto dal Presidente del Consiglio e dei Ministri, che costituiscono insieme il Consiglio dei Ministri. Il Presidente della Repubblica nomina il Presidente del Consiglio dei Ministri e, su proposta di questo, i Ministri“. (Art. 92 Cost.)

Non bisogna, quindi, dare credito a frasi false, anche se comode. Chi a gran voce esclama rabbioso e afflitto l’ingiustizia di queste mancate elezioni non è certo mosso da grande amore e rispetto dei diritti costituzionali. E non solo perché bisognerebbe conoscere la Costituzione prima di dichiararsi suo difensore, ma perché conoscerla è un requisito essenziale per chiunque voglia avere una carriera politica.

La protesta generale sulla scelta di Mattarella di nominare Gentiloni come nuovo Presidente del Consiglio cavalca l’onda del referendum. Ha vinto il No, un no che a quanto pare era più per Renzi e il Partito Democratico che per la riforma costituzionale in quanto tale.

“Domenica scorsa 32 milioni di italiani hanno votato per scegliere la loro Costituzione e la maggioranza ha bocciato Renzi. Oggi il PD, Mattarella e Napolitano si inventano il quarto Premier non eletto da nessuno,[…].” (Matteo Salvini)

Le interpretazioni del voto espresso domenica 4 dicembre vanno ben oltre la Costituzione e i cambiamenti che si volevano adottare. Il tema centrale è stato oscurato da accuse e rabbia, e il popolo stesso si è ritrovato “fuori strada”. Il giudizio generale è stato fuorviato anche da attori politici che hanno avuto, e hanno tutt’ora, tutto l’interesse di fomentare rabbia seminando dubbi e false verità.

 

 

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