A distanza di sei mesi dall’ultimo incontro, Italia e Stati Uniti si rincontrano nuovamente. Questa volta però non sono Matto Renzi e Barack Obama ma il Premier Paolo Gentiloni ed il Presidente Donald Trump. Infatti, nel frattempo, sia Roma che Washington hanno cambiato i loro Leader. Tutto ciò avviene in un momento di grande tensione internazionale. Per gli equilibri geopolitici, con la crisi in Siria e la tensione tra Usa e Corea del Nord. E ad un mese dal G7 di Taormina.
Sono gli ultimi due colloqui che completano il tour di incontri con i Leader del G7 in vista del vertice in Sicilia. Il governo di Roma tiene non poco a confermare la solidità del rapporto con l’alleato d’Oltreoceano. Lavoro a cui si è dedicato, e non poco, l’ambasciatore negli Usa Armando Varricchio. Oltretutto sono anche occasione di affrontare temi delicati come la spinta protezionista della nuova amministrazione americana. E la stabilità nel Mediterraneo. A partire da Siria, Libia e Iraq.
Al centro dei rapporti transatlantici, Gentiloni pone il Mediterraneo.
Italia e Usa possono esercitare con la loro alleanza una leadership comune nel bacino del Mediterraneo. Questo uno dei messaggi il presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni, porterà al presidente americano Donald Trump. Il Premier definisce l’alleanza tra Italia e Stati Uniti non solo un’opportunità ma un dovere politico. Per contenere i conflitti e gestire al meglio le crisi, puntando sulla centralità dell’Italia nel Mediterraneo. la difficile situazione del bacino del Mediterraneo. Richiede sforzi rinnovati in una prospettiva di breve e di lungo periodo. Queste alcune delle linee di politica estera che illustrerà al nuovo presidente.
«Per il Mediterraneo occorre una nuova pace di Westfalia. Sino ad oggi per troppi europei il Mediterraneo è stato qualcosa da guardare senza ansia. Separato dal proprio destino. E invece oggi non è più così. Il controllo delle frontiere fra gli Stati Europei deve essere bilanciato e condiviso in modo diverso dall’attuale. Con maggiore equilibrio». Il mantenimento della leadership comune tra Italia e Usa sia non solo un’opportunità ma un dovere nell’ottica di una collaborazione per contenere i conflitti e per gestire meglio le crisi.
A partire dalla crisi in Siria saranno affrontati anche gli scenari geopolitici. Paolo Gentiloni aveva appoggiato l’iniziativa di Trump: l’attacco degli Usa contro la base militare ed il bombardamento con armi chimiche a Idlib. Definendola una “risposta motivata a un crimine di guerra di Assad”. Nonostante ciò, per l’Italia una soluzione stabile per la Siria potrà arrivare solo da un negoziato che coinvolga Usa, Russia, UE, ONU. Anche per quanto riguarda Libia, Afghanistan e Iraq, tutti scenari in cui l’Italia è impegnata da tempo. I temi presenti sul tavolo, anche perché gli Usa considerano il Paese un partner strategico per l’area del Mediterraneo.
La sicurezza nel Mediterraneo come caposaldo della stabilità globale
L’intervento del Premier Gentiloni al Think Tank Center for Strategic and Internationale Studies (Csis). Sul tema: “La sicurezza nel Mediterraneo come caposaldo della stabilità globale”. Per l’Italia, ribadirà il Premier Gentiloni, resta una priorità anche gestire il fenomeno migratorio. Al Think Tank di Washington, in materia di migrazioni, Gentiloni parlerà anche all’Europa. Chiedendo che sia confermato e allargato nella sua portata il migration compact lanciato dall’Ue nel 2016. Con più equilibrata ripartizione degli oneri e più efficienti rimpatri, ma anche ampliato nella portata”, rilancia.
Gentiloni sottolineerà che la stabilità del Mare Nostrum è cruciale. Sia per i flussi migratori sia per la lotta al terrorismo dell’Isis. Tema cruciale per l’amministrazione Usa. La difficile situazione del Bacino Mediterraneo richiede sforzi rinnovati e l’unica soluzione possibile, ritiene il Premier Italiano, è quella di un negoziato multilaterale. Una più bilanciata ripartizione dei carichi tra i Paesi dell ‘Unione Europea. Incluso un sistema di controllo degli arrivi più efficiente sono fondamentali. Ciò che l’Italia chiede da tempo. In prima linea nel salvataggio e nell’accoglienza di chi attraversa il mare.
Dopo Washington Gentiloni – venerdì – sarà in Canada ad Ottawa per il bilaterale con Trudeau. Incontro, il cui scopo è quello di consolidare lo stretto rapporto tra i due Paesi. Che sono stretti alleati e amici con una forte partnership sul piano commerciale e degli investimenti. Nota Trudeau: “un rapporto rafforzato dalla dinamica comunità italo-canadese. Circa un milione e mezzo di persone. Rapporti che potranno essere incrementati e facilitati dall’accordo di libero scambio Ue-Canada Ceta.
Felicia Bruscino