Il predatore dell’Australia giurassica: le impronte di un gigante del passato

Il predatore dell'Australia giurassica è stato identificato grazie a impronte come questa (Credit:Greg Willis under CC 2.0 license)

Lo studio sul predatore dell’Australia giurassica è stato pubblicato su Historical Biology.




A ognuno il suo

Le impronte di un predatore dell’Australia giurassica fanno pensare a un gigante tra i dinosauri carnivori. In effetti, non è strano. Il Nord America ha il T-Rex, il Sud America ha il Giganotosaurus, lo Spinosauro dominava l’Africa e l’Allosauro cacciava in Europa. Ora, anche l’Australia ha il suo gigante predatore. La scoperta arriva da un team dell’Università del Queensland capitanata dal paleontologo Anthony Romilio. I ricercatori hanno analizzato alcune impronte di dinosauro ritrovate nel Queensland meridionale e risalenti a un periodo tra 165 e 151 milioni di anni fa, durante il Giurassico. “Mi sono sempre chiesto dove fossero i grandi dinosauri carnivori dell’Australia”, dichiara Romilio. “Ma penso che li abbiamo finalmente trovati, proprio qui nel Queensland”. Il predatore gigante non ha ancora ricevuto un nome è ancora non è associato a particolari ossa fossili.

Questione di zampe

predatore dell'Australia giurassica: impronte a confronto
Il predatore dell’Australia giurassica: impronta (sinistra) e rendering dell’impronta ritrovata a Oakley Mine (destra) che ne evidenziano la struttura. (Credits: Dr Anthony Romilio for this news story exclusively)

Le prove della presenza di questo grosso dinosauro carnivoro non arrivano dai tipici fossili dello scheletro.  Nessun osso verrà appeso in suo onore nei musei, per ora. Invece, questa volta i ricercatori si sono dovuti affidare alle impronte fossili di cui l’Australia è colma. “Queste tracce sono state lasciate dai dinosauri che camminavano attraverso le foreste paludose” racconta Romilio, che specifica come ” un tempo la maggior parte del paesaggio del Queensland meridionale era di questo tipo”. La maggior parte delle impronte appartengono ai teropodi, il gruppo che include in se i famosi Velociraptor, l’Australovenator (“Cacciatore del sud”, alto sei metri) e tutti i loro discendenti moderni, gli uccelli. Il team di ricerca ha istantaneamente escluso si trattasse di uccelli, soprattutto per via delle dimensioni.

Grande quanto un T-rex

Il predatore dell’Australia giurassica era un vero gigante: 3 metri all’altezza dell’anca, oltre i dieci di lunghezza. Le sue dimensioni erano molto simili a quelle del più grande dei T-rex, di cui abbiamo la silouhette in grigio sullo sfondo. (Credits: Dr Anthony Romilio for this news story exclusively)

La maggior parte delle impronte risulta tra i 50 e i 60 centimetri di lunghezza. Le più grandi, invece, superano gli 80 centimetri. “Pensiamo che queste impronte appartengano a un dinosauro carnivoro dalla stazza stupefacente. Stiamo parlando di un animale alto tre metri al livello delle anche e lungo oltre dieci metri” continua Romilio. Per comprendere meglio, possiamo metterlo a paragone con il T-rex: l’antenato del pollo comune era un carnivoro che al garrese poteva raggiungere i 3,25 metri d’altezza dell’anca e una lunghezza complessiva di 12 o 13 metri.Però, il nostro predatore dell’Australia giurassica era più antico e già terrorizzava il Queensland novanta milioni di anni prima del Tirannosauro

Ritorno al passato

“Le tracce del Queensland appartengono probabilmente a dei carnosauri, il gruppo a cui appartiene anche l’Allosauro” conclude con entusiasmo Romilio mentre sottolinea che “al tempo, gli autori delle tracce erano probabilmente tra i più grandi dinosauri predatori sul pianeta”. Eppure, le impronte fossili che ne hanno permesso l’identificazione non sono una scoperta recente. “Conosciamo queste tracce da più di cinquant’anni”, come ricorda il paleontologo. Infatti, questa importantissima fetta dell’eredità australiana fu recuperata tra il 1950 e il 1960. Si trovava sui soffitti di alcune miniere sotterranee di carbone nella zona di Rosewood, Ipswich e a nord di Toowoomba, dove si trova Oakey. La maggior parte delle impronte non ricevette subito una descrizione scientifica, passando tutto questo tempo nelle teche dei musei. Il team di ricerca dell’Università del Queensland le ha riscoperte e studiate dopo decadi, illuminandoci sulle possibilità dell’Australia del Giurassico.



Daniele Tolu

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