Plastica: Buone pratiche di riciclo nel mondo

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L’essere umano ha invaso il mondo di rifiuti e questo lo sappiamo. La buona notizia è che da tutto il mondo arrivano piccoli esempi di buone pratiche. Di come si possa educare il cittadino al riutilizzo del materiale più presente nelle acque e nei territori di ogni parte del globo: la plastica.

La sua nascita si può collocare tra la fine dell’ottocento e i primi del novecento. Questo materiale in tutte le sue varianti ed evoluzioni ha portato enormi benefici, ma altrettanti critici svantaggi. Ha fatto entrare a pieno titolo l’uomo nella modernità, è stato un elemento caratterizzante del progresso contemporaneo al pari dell’elettricità.

E poi, quasi come fosse una conseguenza, arriva la produzione, quella massificata e in serie. Come la conosciamo oggi si è potuta raggiungere in buona parte grazie ai materiali plastici. Questo permise l’abbassamento dei costi e la conseguente distribuzione di prodotti ad un numero sempre maggiore di persone.

L’altro lato della medaglia è ormai noto a tutti. Al di là di qualsiasi notizia a riguardo, non esiste più spiaggia incontaminata. Anche la più sperduta prima o poi vedrà arrivare qualche tipo di rifiuto plastico portato dal mare.

In Indonesia con la plastica si utilizzano gratis i trasporti pubblici

L’esempio più virtuoso di riutilizzo di questo materiale proviene dall’Indonesia. Nel 2015 il Paese è stato definito come “il secondo più grande inquinatore per quel che riguarda i rifiuti di plastica in mare”. Ma arriva una novità. A Surabaya  è possibile acquistare un ticket da due ore per un mezzo di trasporto pubblico con dieci bicchieri monouso. Certamente non risolverà il problema, ma è sicuramente “un piccolo passo per l’uomo e un grande passo per l’umanità”.

L’amministrazione ha lanciato un nuovo servizio che permette agli abitanti di pagarsi la corsa del bus consegnando all’autista un certo quantitativo di plastica usata. Possono essere dieci bicchieri o cinque bottiglie grandi. L’idea è quella della diminuzione di due fattori inquinanti, i rifiuti e l’utilizzo di mezzi di trasporto privati. Se si considera che Surabaya è la seconda città più grande dell’Indonesia, questo può essere un buon metodo per incentivare l’uso dei trasporti pubblici. Il guadagno servirà a gestire il servizio bus e finanziare gli spazi verdi nella città.

In un bar di Londra la plastica è utilizzata come moneta di scambio

A Londra invece è l’iniziativa privata a prevalere. Qui nasce il il progetto del Rubbish Café, dalla politica rigorosamente “plastic free“. I clienti possono scegliere da un menù, pagando poi la consumazione con oggetti in plastica riciclabile: cannucce, bottiglie, tappi, contenitori. Tutto ciò è finanziato e ideato da  Ecover, azienda specializzata nella produzione di prodotti per l’igiene domestica e personale. Il loro obiettivo è quello di realizzare bottiglie al 100% con plastica riciclata entro il 2020.

Un caffè o un gelato aiutano a pulire le spiagge dai rifiuti in Australia

Mentre dall’Australia un altro locale, The Blue Room, ha lanciato la proposta “Rubbish 4 Coffee“, dal nome simile a quello londinese. La proposta in questo caso è, una tazza di caffè gratis, in cambio di un secchiello contenente rifiuti raccolti sulla spiaggia, per contrastare il “beach littering” (l’abbandono di rifiuti sulla spiaggia). La stessa cosa è stata replicata all’Oceanic Gelati Bar, attività gestita dalla stessa proprietaria, dove vengono invece offerti gelati.

In Italia mozziconi di sigarette per una birra

Anche l’Italia qualche buona proposta l’ha lanciata. Anche se non si tratta si plastica, è del 2015 l’iniziativa #aSiccaClean dalla spiaggia di Anticaglie di Ragusa. L’idea è stata quella di offrire una birra, in cambio di un bicchiere delle stesse dimensioni pieno di mozziconi di sigarette.

Speriamo in nuove brillanti iniziative.

Patrizia Puglia

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