Halloween è alle porte, ma qualcosa sta cambiando: i Poveri Mostri ora fuggono impauriti di fronte alla bestialità umana. Tutto in nome della scienza
La leggenda di Halloween vuole che ci si travesta da mostri di ogni genere per confondersi con essi. I mostri nella notte del trentuno ottobre camminano tra noi alla ricerca di anime da portare con sè nel mondo dei morti. Ma ora tutto cambia, “scienziati Frankenstein” plasmano ibridi uomo-bestia da immolare. Così ai Poveri Mostri non resta altro da fare che travestirsi da umani e confodersi tra noi per non morire scannati.
Il governo giapponese da il via libera ai “Frankenstein” e i Poveri Mostri prendono vita… “Si può FARE!”
Il governo giapponese ha recentemente approvato gli esperimenti di ibridazione uomo-animale, abolendo la legge che permetteva di crescere embrioni ibridi non oltre il 14esimo giorno di vita. Ibridi uomo-animale nasceranno così da cellule embrionali (Cellule staminali pluripotenti indotte anche dette “iPS) capaci di evolversi in qualunque tipo di cellula. Una volta creati, gli embrioni verranno impiantati nell’utero della madre surrogata pronta a portarire i Poveri Mostri. Nelle notti tempestose già si odono in lontananza i Frenkenstein gridare: “Si può FARE!”
I Poveri Mostri esperimenti scientifici. Ma la natura è imprevedibile
C’è però un rischio nel giocare a essere Dio: l’imprevedibilità della natura, che non si può imbrigliare in schemi preimpostati. I Poveri Mostri potrebbero evolvere fuori dal controllo. C’è infatti il pericolo che le staminali (iPS) non restino circoscritte al luogo dell’impianto, ma che possano invadere anche altri organi o tessuti, contribuendo alla loro mutazione. Cosa ne verrebbe fuori? Forse proprio tutto ciò che ad Halloween induce spavento: Uomini lupo, Donne gatto, Pipistrelli dal volto umano e molto altro, le combinazioni sono infinite. I Poveri Mostri potrebbero così diventare realtà. In tal caso sarebbe davvero curioso osservare come se la caverebbe l’ottusità razzista di fronte al gran miscuglio genetico.
Un giorno non lontano i Poveri Mostri potrebbero chiederci: Perché?
I Poveri Mostri ci chiederanno: “Perché ci avete creati? A quale scopo? E i Frenkenstein non potranno celare l’orrenda verità: “Care creature mostruose, voi non siete altro che contenitori di pezzi di ricambio. All’occorrenza asporteremo i vostri organi per sostituire i nostri. Questo siete: esseri sacrificabili al fine di allungare la nostra vita o godere dei vizi senza cura alcuna del nostro corpo. Care creature mostruose, voi ci donate ciò che di più ambito c’è al mondo: immortalità e lussuria”. E non farà nessuna differenza se dentro al loro petto ibrido batterà spaventato un cuore umano.
Il nostro passato da Poveri Mostri al tempo degli Anunnaki
Nel libro “La Bibbia degli Dei” Zecharia Sitchin ipotizza che gli umani furono creati in laboratorio da alieni venuti sulla terra per estrarre l’oro. Eravamo noi quindi, secondo le teorie di Zecharia, i Poveri Mostri progettati al fine di essere sfruttati nelle miniere. Il libro è molto dettagliato e fa riferimenti all’Antico Testamento dove scova affascinati agganci a sostegno delle sue ipotesi. Ma ora, a proposito di agganci, è curioso notare come la storia si sia a questo punto ribaltata: ci siamo evoluti e così come fecero i nostri creatori, allo stesso modo facciamo noi. Giochiamo con la fluttuante elica del DNA come bambini con la creta.
L’umanità dei Poveri Mostri e la mostruosità dei suoi creatori
Ma chi è davvero il mostro? Il mostro è qualcosa di terrificante perchè non consueto, diverso dalla massa. Il mostro è un “Freack”, emarginato perché difforme. I Poveri Mostri non saranno da meno, e se evolveranno e si moltiplicheranno al pari dell’uomo, avranno bisogno di sostegno, dare loro la dignità che gli spetta e accoglierli senza remore. Perché i mostri non sono poi così spaventosi, spaventoso invece è il loro creatore, il Frankenstein pronto a sacrificare perfino una sua creatura senza accorgersi che anche essa ha un anima.
Quest’anno ad Halloween mi travestirò da qualcosa di davvero terrificante: Frankenstein. Ma non la creatura, bensì il suo creatore.
Sabrina Casani