La vita degli ospiti della struttura riabilitativa dei “Padri Trinitari” di Venosa, in provincia di Potenza, era un vero e proprio inferno. Alcuni disabili erano sottoposti a maltrattamenti di ogni tipo da chi avrebbe dovuto invece prendersi cura di loro. Venivano trascinati a terra per essere trasferiti dal corridoio alle stanze ed erano ricoperti di calci, pugni e schiaffi. Questo l’inferno che dovevano subire alcuni dei 140 disabili ospitati nella struttura. Molti di essi, affetti da Sindrome di Down e autismo.
Le indagini
La scoperta di questi terribili accadimenti è avvenuta tramite la denuncia della madre di un paziente. La donna aveva notato la presenza di ematomi e graffi sul corpo del figlio. In prima battuta si era rivolta al personale del centro di riabilitazione convenzionato con il sistema sanitario nazionale, ma riceveva solo risposte vaghe e giustificazioni inconsistenti. A quel punto la signora ha intrapreso la via legale.
È scattata così un’indagine che ha fatto chiarezza sui fatti, tramite anche l’ausilio prezioso di intercettazioni ambientali e telefoniche, ispezioni, acquisizione di documentazioni sanitarie e consulenze tecniche. Non sono mancate anche le testimonianze dei parenti dei pazienti. I Carabinieri del Nas hanno finalmente posto fine all’inaccettabile e penoso sistema di vita quotidiano cui i pazienti erano sottoposti. Un video che testimonia gli abituali maltrattamenti è stato condiviso sul Corriere della Sera.
Si conclude così l’inchiesta “Riabilitazione invisibile” coordinata dalla Procura della Repubblica di Potenza e condotta dei Carabinieri del Nas. I reati commessi sono: concorso in maltrattamenti su disabili, falsità ideologica ed omissione di atti d’ufficio.
Gli arresti
Su ordine del Gip del Tribunale di Potenza, i Carabinieri hanno eseguito 15 misure cautelari. In particolare, 8 persone sono state poste agli arresti domiciliari. Poi, sono stati notificati cinque divieti di dimora e due interdizioni dall’esercizio della professione medica. Queste ultime notificate nei confronti di un neuropsichiatra e un medico. I due infatti avrebbero omesso di registrare l’invio al pronto soccorso di alcuni pazienti con ferite lacero-contuse e traumi cranici.
Uno dei divieti di dimora è stato notificato a padre Angelo Cipollone direttore e legale rappresentante dell’Istituto medico psico-socio pedagogico “Ada Ceschin Pilone”, dove sono avvenuti i maltrattamenti.
Un arrestato è un ex paziente
L’uomo era precedentemente stato in cura nell’istituto e poi era stato assunto per l’assistenza ai disabili con problemi psichici. Oggi è stato arrestato e posto ai domiciliari.
Il Codacons invoca l’uso di telecamere per prevenire e punire i maltrattamenti
Il Presidente del Codacons, Carlo Rienzi, ha subito preso una decisa posizione sull’accaduto: “Subito telecamere di sorveglianza in tutte le case di cura e le strutture sanitarie che si occupano di anziani e disabili“.
Non si può che condividere la proposta mossa da Rienzi perché è aberrante che accadano certe cose, a maggior ragione in posti in cui dovrebbe avvenire tutto il contrario.
Rossella Micaletto