Il mercato della pornografia non è mai stato più redditizio.
Con la pandemia, infatti, si è registrato un aumento globale dell’11% del consumo di materiale pornografico online con entrate da oltre 100 miliardi di dollari annuali.
L’80% dei fruitori si affida ai due big del mercato: YouPorn e PornHub.
Pochi, però, conoscono la pornografia etica.
La pornografia etica, lontana dai meccanismi tradizionali
Più inclusione, meno maschilismo.
Queste sono le parole d’ordine della pornografia etica.
Nell’ambiente mainstream, infatti, prevale la narrazione della dominazione maschile sulla donna.
Inoltre è raro imbattersi in attori di genere non binario, o che non rispettino i canoni estetici tradizionali.
In merito a questa situazione, la giornalista Angela Law ha affermato:
Navigare nel mondo mainstream della pornografia può essere particolarmente difficile per le donne e per le persone non binarie, specialmente in un ambiente dove i bisogni maschili la fanno da padrone, e tutti gli altri (a essere fortunati!) passano in secondo piano.
Per questo l’obiettivo della pornografia etica è quello di porsi il più vicino possibile alla realtà.
Stop alla rappresentazione perfetta e iperbolica: i corpi sono veri, con tutti i loro pregi e difetti.
Il consenso nel mercato del porno
Quando guardiamo un video pornografico non ci preoccupiamo delle condizioni di lavoro degli attori, non ci chiediamo se il consenso sia stato dato oppure no.
La verità è che, troppo spesso, non se ne preoccupa neanche il mercato stesso.
Il caso che ha fatto più scalpore è quello che ha investito il colosso del porno, PornHub, alla fine del 2020.
Un’inchiesta del NYT, infatti, ha costretto il sito a cancellare oltre 7 milioni di video che raffiguravano in molti casi abusi sessuali perpetrati su minori.
Per non parlare di tutte le attrici che, a fine carriera, hanno denunciato brutali violenze, costrizioni e performance massacranti.
Quando paghi per vedere un porno è più probabile che registi, attori e troupe siano stati pagati equamente e siano soggetti a condizioni di lavoro eque
Per questo motivo, come spiega Angela Law, la pornografia etica propone un servizio a pagamento per contrastare lo sfruttamento dell’industria.
“Une Dernière fois”: il manifesto della pornografia etica
Prodotto da Géraldine Nougès e dall’associazione Fish&Chips Film Festival, con la regia di Olympe de G., “Une Dernière fois” si propone come manifesto anti-sessista, anti-razzista ed etico della nuova frontiera dell’industria.
Il film parla di Salomè, un’avvenente donna di 69 anni (l’età non è casuale) che ha deciso di ricorrere al suicidio assistito dopo anni di malattia.
Prima della morte, però, vuole concedersi ai piaceri della vita.
Le viene quindi presentata una selezione di 7 partner (tra i quali una coppia) che Salomè dovrà “testare” prima di scegliere il fortunato ultimo partner della sua vita.
Il cuore del film sta nella rappresentazione di un corpo vecchio, debilitato da una malattia, ma ancora degno di provare piacere.
Nella pornografia etica non ci sono limiti: tutti i corpi hanno il medesimo diritto di dare e ricevere piacere sessuale.
In conclusione
L’immaginario sessuale che da anni ci viene proposto dai grandi siti porno non è reale, e spesso nasconde storie di abusi e maltrattamenti.
Il sesso inoltre non dovrebbe riguardare solo bellissime donne e possenti uomini, ma coinvolgere ogni essere umano.
Perciò, se sei indeciso sull’acquistare o no un abbonamento a Pornhub, ricordati di considerare anche i siti di pornografia etica.
Non rimarrai insoddisfatto.
Giulia Calvani