I pomodori di Fannie Flagg sono i più famosi del mondo e, ovviamente, sono verdi e fritti. Vengono serviti con una crema a base di pancetta e latte, e poi spolverati con un bel po’ di sale e pepe. Pomodori verdi fritti al caffè di Whistle Stop non è solo un libro della scrittrice americana Fannie Flagg ma anche il film di debutto (1991) del regista Jon Avnet (Qualcosa di personale – 88 minuti).
Le differenze tra il romanzo e la versione cinematografica non sono poche, eppure il film regge il confronto. Jessica Tandy, Mary Louise Parker, Mary Stuart Masterson hanno reso i personaggi della Flagg degni di essere ricordati e amati. E Kathy Bates, all’epoca già vincitrice di un Golden Globe e di un Oscar, non sembra nemmeno la stessa attrice di Misery non deve morire: la sua Evelyn, amica dell’anziana Ninny, spicca fino a diventare protagonista tra le protagoniste.
La storia narrata da Fannie Flagg ci porta nell’Alabama degli anni 30 e nel cuore di due donne: Ruth e Idgie. L’amicizia tra le due ragazze, con il tempo, si trasforma in qualcosa di molto più profondo. L’amore viscerale che le lega diventa anche un’attività commerciale e, con radici salde e solide, sfiora e sfida i binari della ferrovia del paese dove vivono. Ed è proprio in questo bar che vengono cucinati i famosi pomodori del titolo. Tutto qui? No. Nel libro si intrecciano le vite di Ninny, anziana parente di Idgie Threadgoode, e dell’insoddisfatta casalinga Evelyn. Ninny, con i suoi racconti su Ruth e Idgie, cambierà per sempre l’esistenza della sua nuova amica. La voce della vecchietta incanterà Evelyn, la trascinerà dentro al caffè di Whistle Stop, la porterà a vedere da vicino la storia d’amore di due donne coraggiose.
L’Alabama degli anni trenta era anche Ku Klux Klan, razzismo e processi a persone innocenti ma ree di essere nere. Pomodori verdi fritti, nella sua versione cinematografica, tende a nascondere la storia d’amore tra la dolce Ruth e l’impavida Idgie. Il loro legame assume i connotati di un’amicizia molto forte e solo osservando alcuni dettagli – o avendo letto il romanzo – è possibile capire che si tratta di una coppia di innamorate.
Il regista ha reso visibile l’intesa erotica tra le due protagoniste con una sequenza memorabile: quella che vede Ruth e Idgie cucinare i pomodori verdi fritti assieme. La coppia si avventa sugli ingredienti sparsi in cucina, spalmandosi more e crema di cioccolato sul viso. Fanno l’amore guardandosi e ridendo. Il libro vale la pena di essere letto e riletto e il film non va assolutamente dimenticato.
Che sia carta o pellicola, Pomodori verdi fritti, rimane nel cuore e spande il suo profumo di poesia nell’aria.
Luca Foglia Leveque