Era l’11 novembre 2017 quando 14 manifestati antifasciste dopo essere state aggredite furono arrestare.
Dopo due anni di lotte, che hanno visto anche l’intervento di Amnesty International, le 14 manifestanti antifasciste sono state ufficialmente prosciolte dall’accusa di raduno non autorizzato.
La loro colpa? Aver manifestato il proprio dissenso srotolando uno striscione recante la striscia “Stop al fascismo”.
Polonia, arrestate 14 manifestanti antifasciste
L’11 novembre è la Festa dell’Indipendenza della Polonia e da anni ormai gruppi di estrema destra si sono appropriati dell’importante ricorrenza organizzando marce ultranazionaliste.
Era l’11 novembre 2017 quando decine di migliaia di persone hanno marciato a ritmo di motti nazionalisti, slogan religiosi e frasi xenofobe.
Una situazione, questa, che va avanti da decenni ma che quell’anno è stata segnata dall’arresto di 14 manifestanti antifasciste, che hanno deciso di manifestare il loro dissenso.
Quando il dissenso fa paura
Le quattordici donne hanno deciso di reagire al passaggio dei manifestanti srotolando il uno striscione con la scritta “Stop al fascismo”.
La loro protesta non violenta ha sortito però dall’altra parte una risposta aggressiva, le donne sono state raggiunte da un gruppo di manifestanti che tra un insulto sessista e un “feccia sinistroide” le ha malmenate e trascinate sul marciapiede.
L’intervento della polizia, giunta sul luogo dell’aggressione dopo ben 30 minuti, non è servito a molto: i manifestanti si erano ormai allontanati e difficilmente avrebbero potuto essere identificati.
Tuttavia è il proprio il caso di dire oltre il danno la beffa, le presenti sono state infatti additate come provocatrici e multate per aver tentato di fare ostruzione a un corteo autorizzato.
Quando da parte delle manifestanti aggredite è stata avanzata l’apertura di un’inchiesta per le aggressioni subite furono incriminate per raduno non autorizzato.
L’assoluzione
Il 25 ottobre 2019 le quattordici manifestanti arrestate sono state finalmente assolte dal tribunale di Varsavia.
Manca poco più di una settimana alla Festa dell’Indipendenza della Polonia e sono passati ben due anni dalla manifestazione che ha visto prima aggredite e poi arrestate le quattordici donne antifasciste, eppure nei fascicoli degli inquirenti non si è ancora aperta alcuna indagine sui loro aggressori.
Una vittoria solo a metà,