Politica italiana: guida per ignoranti

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Sei un ignorante di politica italiana? Ecco una guida per te!

I dati parlano chiaro: i giovani non seguono la politica italiana. Secondo i sondaggi, la maggior parte dei diciottenni si astiene al voto. Sacrilegio! I vent’anni sono il periodo delle idee, e quindi della lotta politica. Ecco cosa direbbe un illuminato dalla cosa pubblica. Ecco invece cosa dice il sottoscritto, coetaneo degli ignoranti sopracitati: non è facile iniziare a seguire la politica italiana. Non c’è alcun gateway. Ed è qui che intendo venirti incontro, per rispondere a quelle stesse domande che mi ponevo io stesso quando mi stavo avvicinando a questo chiacchierato argomento. Prendi questo articolo come una guida e un abbozzato punto di partenza. E anche come fonte di link che potranno tornarti utili, ne lascerò diversi.

Questa NON è un’analisi della politica italiana

Siamo tra amici, non stiamo facendo un esame di scienze politiche. Non mi arrogo l’arrogante compito di delimitare i confini della politica. E neppure quello di dare un giudizio sui partiti. Caro lettore, questa è solo una guida per iniziare a sapere qualcosa in più di politica italiana. Diciamocelo, non è mai bello fare la figura degli ignoranti. E poi la politica appassiona, che sia seria o meno.

La saga degli esordi

Un noto giornalista disse che gli italiani non conoscono la storia. Ebbene, che si rimedi allora! Immagino che se vuoi recuperare una serie TV cerchi il primo episodio della prima stagione. Bene, con la politica italiana è uguale. Fai conto che la Prima Repubblica corrisponde alla prima stagione di una serie Netflix. Ti assicuro che parte con il botto, con una sceneggiatura, letteralmente, scoppiettante. La Prima Repubblica ha un archivio immenso di documenti storici, quindi da dove partire? Ecco per te del materiale audiovisivo da recuperare. In primis, la serie del regista Marco Bellocchio sul rapimento di Aldo Moro, “Esterno Notte“. Alla fine di questo paragrafo trovi il trailer ufficiale. La serie era uscita in due parti al cinema e verrà trasmessa dalla Rai questo autunno. Prende molto come trama e rende l’argomento interessante, anche per chi non è appassionato degli anni di piombo. Negli stessi anni si svolge anche il film, sempre di Bellocchio, “Sbatti il mostro in prima pagina“; lo trovi anche gratis qui su YouTube. Parla del ruolo dei giornali nella lotta politica, e di come anche fatti di cronaca nera possono diventare di parte. Entrambi film consigliatissimi.




Lunga vita ai divulgatori!

Ci sono poi degli ottimi documentari sulla Prima Repubblica realizzati dal canale YouTube Nova Lectio. Sono video molto fruibili perché scorrevoli e con un bel comparto visivo. Ne ha fatti diversi, qui sotto trovi quello su Craxi. I bravi divulgatori possono insegnare più di una pila di tomi universitari. Come non citare poi il famoso prof Alessandro Barbero, ex comunista e ancora tifoso della “società giusta”. Tra i podcast dello storico più amato dai giovani italiani ne trovate alcuni a tema politica italiana. Ad esempio quello sulle Brigate Rosse, che lascia molte chicche e racconta aneddoti interessanti da sapere. Questo il link del video su YouTube, ma lo trovi anche su Spotify se preferisci. Purtroppo gli anni della Prima Repubblica non rientrano quasi mai nei programmi di scuola, e così molti giovani non conoscono la storia dell’Italia contemporanea.

Le regole del gioco

La politica italiana è seguita dai lettori di giornali come se fosse uno sport, un gioco. Questo perché la maggior parte di noi non fa parte degli addetti ai lavori del Parlamento. Quindi la politica diventa la lotta in un’arena a cui si assiste da lontano. C’è una cosa che bisogna conoscere bene prima di andare a guardare una partita allo stadio: il regolamento del gioco. Senza le regole ogni sport sembra una caciara. Detto ciò, per iniziare a seguire la politica italiana occorre leggere le sue regole. Dove sono scritte? Ma è ovvio, sulla Costituzione!

Ribadisco, non siamo all’università. Non è mica facile conoscere a menadito gli articoli della Costituzione italiana. Però già un’infarinatura di base può aiutarti a decifrare le dinamiche più importanti che avvengono nei palazzi del potere. Anche qui due rimandi. Se sei pigro e non vuoi leggere nulla, il canale YouTube di Angelo Greco è quello che fa per te. L’avvocato più famoso di YouTube Italia carica video in cui spiega la legge in modo chiaro per tutti. Il diritto parlamentare non è il suo argomento principale, ma trovi comunque qualcosa che può tornarti utile. A fine paragrafo il video introduttivo della serie in cui spiega gli articoli della Costituzione. Il secondo rimando è più generico, ovvero metterti alla ricerca di una versione tascabile della Costituzione, ne stampano davvero tante. In alternativa, la trovi online a questo link.




Destra e sinistra

Le categorie politiche di destra e sinistra possono facilmente confondere qualcuno che non segue questi argomenti. Ti consiglio la canzone di Gaber “Destra-Sinistra” per conoscere il senso comune e gli stereotipi su queste due categorie. Per il resto, non è facile trovare una definizione. E non sarò certo io a darla. Quello che mi sento di dire è, anche qui, cercare delle risposte nella storia. Ma allo stesso tempo non confrontare l’ideologia con quello che poi i leader di partito dicono e fanno. Soprattutto dicono. Questo perché nel corso degli anni ci si è staccati dalla distinzione novecentesca di capitalismo versus comunismo. Detto ciò, tutto il resto è folklore. Certo, è importante conoscere anche quello. Per questo motivo poco fa ti ho citato la canzone di Gaber. Fa parte della cultura generale che ognuno di noi dovrebbe avere. Ma se vuoi seguire la politica italiana non ti basterà sapere che i fascisti picchiano e i comunisti puzzano.

Il regno della propaganda

Mi permetto di dare al lettore un consiglio puramente soggettivo, ma molto spassionato: evita di seguire i politici sui social. Per carità, mica per cattiveria, son anche loro bravi ragazzi. Il punto è che i social dei politici sono l’apoteosi della retorica e il trionfo della propaganda. Il giorno dopo le elezioni hanno vinto tutti, stando ai cinguettii dei leader di partito. Ogni giorno è una vittoria. Anche oggi si è fatta l’Italia. AVANTI, MARC’! E poi ti toccherebbe seguire anche il Capitano su Facebook, per carità. . .

Certo, ci sono eccezioni degne di nota, come ad esempio il Twitter di Elio Vito, da poco ex parlamentare. Oppure le sfuriate del circa nazional-popolare  Carlo Calenda. Fatto sta che su Twitter trovi tutti i difetti della politica politicante, quella di coloro che usano le frasi della canzone di Gaber che ti ho allegato qui sopra come argomenti per le loro fantasiose tesi politiche. Non il regno del pragmatismo, ecco. Presenza virtuale degna di nota che parla di politica è il canale Twitch di Ivan Grieco. Nelle sue dirette ha intervistato molti politici e altra gente che segue l’attualità. Carica i video anche sul suo canale YouTube. Probabilmente il miglior progetto di trattare la politica su Internet mai realizzato in Italia finora.

Che viaggi con questi sondaggi

Già sapere chi ha vinto le scorse elezioni può essere un buon inizio per tracciare una linea grossolana dello scenario politico. Da lì ai perché è tutt’altra cosa. Qui sotto trovi un brevissimo video che visualizza sotto forma di grafico le vittorie elettorali dal 1948 al 2020. I sondaggi non parlano la lingua della Verità, e poi c’è sempre il fattore imprevisti. A un partito possono capitare scoop giornalistici che ne intaccano la reputazione, oppure una scissione che lo mette a soqquadro. Resta il fatto che i sondaggi forniscono informazioni su lungo termine, possono tornarti utili se vuoi sapere in grosso modo in che direzione sta andando la politica italiana. Escludendo cambi di legge elettorali, quasi sempre, e altre magie. Per seguire i sondaggi ti consiglio Bidimedia, fanno la media di tutti gli altri. Li trovate anche sui social, oppure sul loro sito. Dacci un’occhiata, è questo il link.




L’agenda pubblica

La politica non è il satellite del nulla, o almeno non sempre. Prima della politica ci sono fatti di natura più concreta. Emergenze climatiche, crisi economiche e rivoluzioni culturali. Tutte cose che dettano l’agenda pubblica. Ribadisco, la politica non è fascisti versus comunisti. L’ideologia è una cosa, la risoluzione di problemi un’altra. Prima di seguire la politica, quindi, potrebbe essere una buona idea seguire un determinato argomento, quale potrebbe essere ad esempio la transizione digitale. Prendi in contropiede i leader di partito. Imbocca la strada della conoscenza e scoprirai la magnifica incompetenza di certi soggetti. Siamo pieni di polemiche sterili. Ad esempio quelle sugli sbarchi clandestini che annegavano l’agenda con l’acqua alla gola. Sterili perché molto spesso portate avanti da concetti che non stanno né in cielo né in terra, tantomeno in mare. “Chiudere i porti”. Con questa espressione spassosa passo la parola al prossimo paragrafo.

Interessarsi non vuol dire conservare

Caro lettore, ora hai la tua cassetta degli attrezzi. Ma bada bene una cosa: interessarsi non vuol dire conservare! Intendo dire che saperne di più sulla politica italiana non significa amare alla follia la partitocrazia. Non significa trovare per forza qualcuno che ti rappresenta. Anzi, potrebbe succedere che più ne saprai e più capirai che nessuno ti rappresenta per davvero. Sicuramente succederà. Nessuna formula magica, non era una premessa all’incantesimo di un demagogo. Semplicemente, negli ultimi tempi sta capitando che quasi nessuno vuole più sentir parlare di politica. A Verona, come in altre città, ha vinto una lista civica a scapito dei partiti. È questo il futuro? Chi lo sa. Fatto sta che non si può fare la rivoluzione in mezzo a un popolo di ignoranti. La rivoluzione è di sinistra. Il tono spocchioso che ho usato poco fa appartiene più alla destra. La labirintite culturale è da ignoranti.

Matteo Petrillo

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