Poliandria: quando la donna può avere più mariti

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Il matrimonio è un’alleanza tra due individui che entrano in relazione spirituale, giuridica ed economica. Siamo abituati a parlare di monogamia, ovvero di relazioni tra due individui poiché è la relazione più diffusa. Ma le forme di matrimonio conosciute sono anche poligamiche. In antropologia il significato di poligamia concerne la possibilità di avere più mariti o mogli contemporaneamente. Avete letto bene, anche più mariti! Infatti la poligamia si divide in relazioni di poliginia e poliandria.

La poliginia, cosa?




Avete sicuramente sentito tutti parlare della poliginia, ovvero della possibilità di contrarre il vincolo del matrimonio tra un uomo e più donne. Generalmente utilizziamo il termine poligamia per descrivere la possibilità di avere più mogli, ma per essere più precisi il termine appropriato in questo caso è poliginia.

L’Islam non è l’unica religione che permette la poliginia: negli Stati Uniti i Mormoni possono avere più mogli!

E poi vi ricordate il ribelle e ricco artista africano Fela Kuti? Il creatore dell’afro-beat sposò ben 27 donne divorziando da tutte per poi dichiarare che nessun uomo può vantare diritti sulle donne!

Ma parlavamo di poliandria

La poliandria non è particolarmente diffusa nel nostro pianeta, anzi potremmo considerarla un fenomeno raro. Nonostante ciò ci sono delle culture che consentono questa forma di matrimonio al fine di disciplinare le unioni familiari. Gli antropologi hanno localizzato la poliandria in alcune regioni dell’India sud-occidentale, del Tibet, del Nepal e in altre aree del continente asiatico. In queste culture la società si basa su una discendenza matrilineare ( il contrario della discendenza patrilineare a cui siamo abituati noi occidentali) quindi fondata sui legami tra individui femminili.

Il popolo Nayar

Il popolo Nayar, autoctono dell’India sud-occidentale, è costituito da gruppi sociali chiamati tavari . Ogni gruppo vive in una casa e condivide la stessa terra, ogni membro coopera pacificamente per il suo tavari. 

Quando la donna raggiunge l’età da matrimonio è sottoposta al rito del tali,  che le permetterà di avere rapporti sessuali con più uomini che però non sono tenuti a vivere nello stesso gruppo familiare della donna. Se le relazioni tra due individui si prolungano nel tempo, c’è la possibilità di sancire ufficialmente l’unione con il Sambandham. Dopo questa unione formale l’uomo si impegna a portare doni alla moglie tre volte l’anno, così da poter rimanere nel tavari  della compagna. Quindi una donna può avere più di una relazione ufficiale, ma nel momento in cui risulta gravida almeno uno dei mariti deve riconoscere il figlio, nonostante non abbia la possibilità di sapere se è suo. In caso di mancato riconoscimento, la futura madre viene espulsa dal suo gruppo familiare.

Altri casi di poliandria

Gli antropologi hanno individuato un tipo di poliandria più diffusa, inaccettabile per la nostra cultura ma che per i tibetani del Nepal è una soluzione praticabile: più fratelli si sposano con una moglie e condividono i beni e i figli.

Se in occidente fosse stato possibile accettare questo tipo di poliandria tra fratelli, nel 1995 il film Vento di Passioni  diretto da Edward Zwick avrebbe avuto un’altra trama e non avrebbe vinto un Premio Oscar (infatti solo per la migliore fotografia).

A parte gli scherzi, nel passato la poliandria era ammessa anche in Cina, in Africa, in Oceania, in gruppi tribali del Sud America, nel paganismo celtico ma anche in Europa.

Facciamo chiarezza

Nella poliandria le donne non possono rivendicare particolari diritti sugli uomini, a differenza della poliginia dell’Islam in cui gli uomini hanno pieni diritti sulle proprie mogli. Questi tipi di matrimonio sono una soluzione accettata culturalmente per risolvere i problemi demografici.

Insomma, la poliandria non è assolutamente una libera scelta rivoluzionaria nata dal desiderio femmineo di avere più uomini, ma si tratta di una condizione a cui la donna è stata sottoposta per garantire un equilibrio sociale.

Spesso però queste soluzioni, nonostante servano a disciplinare le relazioni tra uomo e donna, sono umilianti nei confronti degli individui, come nel caso della richiesta di legittimare il matrimonio riparatore da parte del presidente turco Erdogan.

Dalla poliandria al poliamore

http://https://www.youtube.com/watch?v=AczHnXDqb5E

I tentativi di ridimensionamento degli istinti sessuali spontanei degli uomini da parte della religione e della società vengono costantemente alterati dalla naturale propensione umana alla creatività. Oggi infatti sentirete parlare addirittura di poliamore, ma questo è un altro argomento!

 

Cristina Meli

 

 

 

 

 

 

 

 

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