Si può fare terapia mediante la poesia? Questa è ciò che si propone la poetry therapy, che mette in evidenza le proprietà curative della poesia e il connubio arte-psicologia per raggiungere il benessere mentale.
La poesia per conoscersi, esprimersi, sentirsi meno soli. E per stare bene.
Cos’è la poetry therapy?
Per poetry therapy si intende l’uso della poesia come mezzo terapeutico, volto all’espressione di emozioni profonde, la condivisione di idee e esperienze, l’interazione e una migliore comunicazione tra scrittore e lettore.
La poetry therapy è solo una delle diverse branche delle terapie espressive con cui si intende l’utilizzo di attività artistiche nella psicoterapia. Così come scrivere un diario, la poesia aiuta i pazienti a esplorare le proprie emozioni in maniera nitida, mettendole nero su bianco. In questo modo riesce a dare ordine ai pensieri confusi, sviluppandoli attraverso la scrittura. Le metafore poetiche, in particolare, permettono di trovare chiarezza e venire a capo di esperienze difficili rilevandone i diversi livelli che le caratterizzano.
La National Association for Poetry Therapy
Al contrario di quanto si potrebbe pensare, la poetry therapy non è di certo cosa nuova. Negli Stati Uniti viene praticata da ben 200 anni, da quando il Pennsylvania Hospital ha istituito la scrittura creativa come modalità di trattamento dei pazienti. E sempre negli Stati Uniti troviamo la National Association for Poetry Therapy, una comunità di esperti che mette in pratica questa forma di terapia creativa ottenendo ottimi risultati. Il suo lavoro si estende sia a livello individuale che collettivo nelle carceri, nei gruppi di supporto, nelle scuole, negli ospedali e nelle cliniche.
Sul sito della NAPT troviamo l’ “Integrative Medicine Packet”, una sorta di guida rivolta a psicologi, assistenti sociali, consulenti, terapisti matrimoniali e familiari ed educatori sull’approccio olistico della poetry therapy. Nel report viene posta loro una domanda: “La popolazione di cui vi occupate potrebbe beneficiare del potere curativo delle parole?”. Una risposta viene fornita nelle testimonianze riportate nelle pagine successive dove viene anche enunciato l’interessante approccio della poetry therapy.
Come funziona?
Solitamente il terapista fornisce una poesia più o meno famosa al paziente che tratta problematiche simili a quelle che lei/lui sta affrontando o ha affrontato in passato. La poesia funge da scintilla per attuare una riflessione più profonda e per cominciare il processo di scrittura. Spesso al paziente viene chiesto di continuare il poema. Le poesie sono delle linee guida per i pazienti, ma anche ancore di salvezza, poiché attraverso la lettura possono identificarsi nell’esperienza dello scrittore e sentirsi meno soli. La lettura è dunque altrettanto importante quanto la scrittura.
Tenere un diario potrebbe essere altrettanto importante per ritagliarsi uno spazio sicuro dove fare chiarezza sui propri sentimenti e successivamente comunicarli al terapista. La poesia e la scrittura in generale mettono in collegamento diretto il lettore e lo scrittore, poiché nella loro essenza intrinseca presuppongono una corrispondenza intima ed emotiva tra le due parti. In questo la poesia aderisce perfettamente alla pratica della terapia, poiché permette di raggiungere un livello più profondo di empatia e fiducia tra paziente e terapista, necessario nel processo di guarigione del paziente.
A chi è rivolta?
Dal report “Integrative Medicine Packet” della NAPT, si evince che la poetry therapy si adatta a tutte le età e alle persone che soffrono per motivi anche molto diversi tra loro. Questo perché in generale la poesia è riflesso del mondo interiore di chi scrive, qualunque esso sia.
I bambini che beneficiano di una fervida immaginazione possono sfruttare al massimo il potere curativo della mente. Nel report viene riportata la poesia di un bambino di 6 anni, Casey, che ha paura del buio. Casey inventa un personaggio immaginario, Hippo, che diventa suo compagno fidato e protettore dai “mostri sotto al letto”.
One day a hippo
followed me home.
I keep him safe
in my bedroom closet.
he likes to chew
on my sneakers,
and snow boots.
Sometimes he sings songs
to himself
at night when he’s scared.
He sings so nice
it keeps the monsters
under my bed
quiet and happy.
At first,
my parents said
I couldn’t keep him
because he was too big.
I told them
how he helps me sleep
and then it was okay
Così anche per gli adulti, la poesia può aiutare a liberarsi di quei mostri e finalmente raggiungere un equilibrio mentale e dunque fisico. Nel report vengono inclusi anche casi di persone che hanno sofferto di abusi, dipendenze, depressione, ansia, etc. e per cui la poesia o la scrittura di un diario ha giocato un ruolo chiave per scendere a patti con i propri pensieri e esperienze passate.
La poetry therapy è un’ennesima riconferma dell’importanza delle arti e della terapia per stare bene con noi stessi e con gli altri e sottolinea la necessità di dare loro maggiore peso, soprattutto a livello istituzionale, cosa che manca quasi totalmente nel nostro Paese.
Chiara Cogliati