Il 15 dicembre è stato annunciato il progetto per il più grande centro di produzione di energia solare al mondo. Nella regione del Gujarat, a Nord-Est dell’India, un campo, dedicato all’energia da fonti rinnovabili, raggiungerà capacità ancora inesplorate, producendo fino a 30 Giga Watt di potenza. La capacità dell’impianto contribuirà a un quinto dei 175 GW, che l’India ha sostenuto di voler installare entro il 2022.
Quest’anno l’India ha partecipato alla terza edizione della Conferenza delle Parti (COP). Dal 2015, i paesi che aderiscono agli Accordi di Parigi si incontrano annualmente per fissare pubblicamente gli obiettivi futuri per la riduzione delle loro emissioni. Nell’edizione del 2020 l’India ha annunciato che il nuovo obiettivo per l’energia sarà quello di installare 450 GW di fonti energetiche rinnovabili, al 2030. Di ritorno dalla conferenza, il ministro Modi, ha visitato il Gujarat per presiedere all’inaugurazione del gigantesco progetto da ben 72.600 ettari (circa un sesto dell’intera area della regione).
Regione di Gujarat
Il distretto di Kutch a nord del Gujarat, è stato selezionato come località del progetto. Grazie alla sua storia più che centenaria con l’energia, a Kutch erano già presenti molti investitori energetici. La prima centrale elettrica, alimentata a diesel, fu costruita nel 1915 per illuminare il palazzo reale. Nei 50 anni a venire si sviluppò molto l’energia termica, che rivalutò la grande abbondanza di risorse lignee nella regione. Ora Kutch è sede di due importantissime centrali termiche: quella della Tata Power da 4.000 MW e dell’Adani Group da 3.300 MW.
Negli anni 2000′ a Kutch arrivarono anche le prime grandi centrali eoliche. Al 2014, l’azienda Suzlon Energy Limited produceva 1.800 MW, da fonte eolica in Gujarat, e per l’occasione, presentò a Kutch la più alta pala eolica del mondo che gli valse il record mondiale con 120m di altezza.
Ora il distretto si prepara a battere un nuovo record, quello della più grande centrale fotovoltaica al mondo
Continua la collaborazione con l’eolico che occuperà interamente 23.000 ettari mentre i restanti 49.000 ettari ospiteranno un parco ibrido con impianti eolici e fotovoltaici. Numerosi sviluppatori si dividono l’investimento e gestiscono diversi appezzamenti della centrale. Normalmente con un impianto da 300 ettari, come quello in provincia di Foggia, noi intendiamo un impianto di grandi dimensioni; Nel progetto di Kutch, la Gujarat Industries Power Company Ltd, da sola, gestisce solamente 4.750 ettari.
Dintorni di Khavda
La centrale è localizzata tra i villaggi di Khavda e di Vighakot, sul confine con il Pakistan. L’ intera area vicino Khavda (100.000 ettari) è considerata una terra abbandonata, per colpa della salinizzazione del terreno. Il grande investimento non solo produrrà un energia pulita, equivalente a 50 milioni di CO2 non immessi nell’ambiente, ma andrà anche ad alimentare una centrale di desalinizzazione. Con questo intervento si vuole risolvere il problema dell’approvvigionamento d’acqua, causato da un passato di sfruttamento intensivo delle risorse. La centrale, dalla capacità di 10 milioni di litri, farà sì che l’impatto dell’enorme campo energetico sia moderato da una risanazione delle risorse sul territorio.
Il primo ministro Indiano, ha dato via all’inizio lavori lo scorso 15 Dicembre dopo aver annunciato i progressi del paese davanti ai rappresentati politici di tutto il mondo. Ci si aspetta che i lavori dureranno 5 anni.
L’ India sta procedendo con vantaggio lungo il percorso della decarbonizzazione: inclusi i progetti ancora sotto sviluppo e gli impianti idroelettrici, il paese ha raggiunto i 190 GW di potenza da energia rinnovabile, che sono di più di quelli che avevano preposto per il 2022.
Elisa Melodia
ottima iniziativa usare terreni desertici e non utili per agricoltura, pero’ India dovrebbe puntare di piu’ sulla copertura dei tetti con agevolazioni fiscali, in tal modo farorirebbe piccole imprese artigianali e soprattutto non stresserebbe il non potente sistema degli elettrodotti. E’ inoltre produrre energia se non la puoi trasportare dove serve
E’ inutile (NON inoltre)