Di Carlo Barbieri
Se la Sicilia brucia, non prendiamocela con i “piromani”, ossia con quei poveretti che appiccano incendi perché affetti da una malattia mentale che li costringe a farlo.
O perlomeno, i piromani veri ci saranno pure, ma penso siano rarissimi.
Secondo me i responsabili sono soprattutto membri di due categorie: gli imbecillincivili e i criminali.
Quella degli imbecillincivili è una fauna subumana che considera il territorio una specie di discarica-terra di nessuno pronta ad accogliere tutto quello che non gli serve più: dal televisore rotto al divano, dal sacchetto dell’immondizia alla bottiglia di birra vuota. Particolarmente pericolosa ai fini degli incendi, fra questi, la sottospecie “sub-homo fumans”, immediatamente riconoscibile dall’abitudine di buttare mozziconi di sigaretta dall’auto senza pensare che l’erba secca ai bordi della strada è un innesco perfetto.
E i criminali? Chi sono?
Carissimi, provate a chiedervi, come ci hanno insegnato i nostri avi, “cui prodest?” – chi ci guadagna con gli incendi? – e qualche sospetto vi verrà.
Mi auguro che venga anche alla Magistratura, e che la nostra Giustizia sappia andare fino in fondo.
Perché se c’è gentaglia che distrugge la natura che è ricchezza collettiva, le opere pubbliche e le proprietà private, rischiando addirittura di uccidere uomini, donne e bambini per fare soldi… questa gentaglia va trovata e punita.