Cosa ci fanno due ragazzi nudi sulla piramide di Cheope?
È quello che si sarà chiesto l’autore inconsapevole di un video che in poche ore ha fatto il giro del mondo, scatenando la furia delle autorità egiziane.
L’autore è il fotografo danese Andreas Hvid. Durante un reportage con lo scopo di immortalare la più antica fra le sette meraviglie del mondo antico, il giovane reporter ha deciso di scalare la mitologica piramide di Giza fino alla sua cima, assieme alla sua compagna.
Quello che succede dopo ha dell’incredibile: pare infatti che, una volta scalata la vetta della piramide, la coppia avesse deciso di spogliarsi e fare sesso.
Si era pensato in un primo momento di “fake news”, ma è stato lo stesso ministro delle Antichità egiziane, Khaled El-Enany, a confermare la veridicità dell’accaduto, affermando che sarebbe stata aperta un’indagine accurata sulla vicenda.
In particolare si cerca di capire come sia stato possibile che i due ragazzi siano riusciti a scalare la piramide, nonostante il severo divieto posto su tutta la valle.
Alla violazione delle norme di sicurezza si associa una violazione, ancor più grave, relativa alla “moralità pubblica”. Nel frattempo l’indignazione delle istituzioni precede l’eco di rabbia che si è diffuso sulla Rete, dove la gente si è scatenata sui propri profili Facebook e Twitter: c’è chi reclama una punizione esemplare, ma anche chi lamenta la mancanza di controlli adeguati.
Dopo la tempesta arrivano le scuse ufficiali.
Immediate sono arrivate le scuse della coppia, giustificando la bravata, come il sogno di una vita.
“Per molti anni ho sognato di scalare quella piramide, ha dichiarato Andreas Hvid ai media danesi, sono dispiaciuto che molte persone si siano arrabbiate. Ma vorrei dire che ho ricevuto anche giudizi positivi da molti egiziani”.
La questione resta ancora aperta per il fotografo, che non è però nuovo a questo tipo di scatti: sul suo sito web è possibile trovare una notevole quantità di foto, dove i soggetti si fotografano in condizioni estreme e in luoghi pericolose, tra cui tetti di case, palazzi e perfino all’interno della area vietata di Chernobyl.
Resta ancora da riflettere se azioni come questa, che sul web sono sempre più diffuse, vogliano essere una pura provocazione, un bisogno di spingersi sempre oltre le proprie inibizioni o, pura e semplice idiozia.
Fausto Bisantis