Pinnacoli di ghiaccio su Europa, un problema per i lander?

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Per ora non è stato pianificato l’invio di mezzi sulla superficie di Europa, è prevista una missione della NASA nel 2020 denominata Europa Clipper che studierà il satellite di Giove dall’orbita ma gli scienziati carezzano l’idea di far approdare un lander in futuro su quello che è il mondo del sistema solare in cui è più probabile trovare una qualche forma di vita, ora una ricerca pubblicata su Nature Geoscience appena ieri afferma che pinnacoli di ghiaccio su Europa alti 15 metri potrebbero disseminare la regione equatoriale del satellite sconsigliandola come terreno di approdo.
Le strutture in questione (si pensa che esistano pure su Plutone) non sono qualcosa di particolarmente alieno, anzi i “penitenti” questo il nome dato a queste formazioni esistono anche sulla Terra, furono osservate anche da Charles Darwin, che però sbagliò l’ipotesi su cosa ne originasse la formazione, lui ipotizzò che fossero state scolpite dal vento (comunque quelle terrestri sono più piccole, possono raggiungere i 4 metri di altezza)  in realtà è un meccanismo che ha a che fare con la sublimazione, il processo che indica la transizione di una sostanza dallo stato solido allo stato aeriforme senza passare per la fase liquida. In particolari condizioni, l’aria molto secca di ghiacciai ad alta quota può causare che i raggi del sole facciano sublimare la neve piuttosto che scioglierla, secondo Louis Lliboutry un illustre glagiocologo e geofisico francese la formazione dei penitenti è dovuta a un processo di ablazione differenziale in cui parte della neve viene sciolta e parte evapora.



Lo studio pubblicato ieri da Daniel E. J. Hobley dell’università di Cardiff insieme ai colleghi Jeffrey M. Moore e Orkan M. Umurhan della NASA e Alan D. Howard dell’Università della Virginia su Europa ci sarebbero le condizioni per aspettarsi pinnacoli di ghiaccio di 15 metri con una distanza media di sette metri e mezzo tra l’uno e l’altro. Europa è certamente secco perché non ha atmosfera, è ovviamente freddo e il fatto che non abbia alternanza di stagioni e dunque il Sole sia sempre sullo stesso punto in cielo (fatta salva l’alternanza del ciclo notte/giorno) forniscono le condizioni giuste per la formazione di penitenti.
Ma questi penitenti potrebbero durare? L’influenza delle radiazioni provenienti da Giove ed altri fenomeni, non ultimi i meteoriti, sottopongono la superficie di Europa a un severo space weathering (con questo termine si intende il processo di erosione subito da corpi immersi nello spazio che non siano protetti da un’atmosfera) ma la conclusione degli scienziati è che il tasso di sublimazione dovrebbe superare quella di erosione e quindi la possibilità che alcune regioni di Europa siano disseminate di questi pinnacoli di ghiaccio è concreta. Comunque evitare le regioni equatoriali per un futuro atterraggio dovrebbe mettere al sicuro costosi robot da esplorazione dal fare la fine che Vlad III di Valacchia amava riservare ai nemici.

Roberto Todini

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