“E se vieni vestito in frac entri gratis”. Sono le parole che seguono l’annuncio in evidenza sul sito del Bioparco di Roma, che informa sulla riduzione del prezzo del biglietto, per visitare la nuova area dedicata ai pinguini del Capo.
L’accusa
L’iniziativa potrà certo attirare molti genitori in cerca di nuove attività per i propri bambini, ma ha anche scatenato l’ira degli ambientalisti. In particolare Walter Caporale, Presidente di Animalisti Italiani onlus, attacca la sindaca di Roma, Virginia Raggi, colpevole secondo le sue parole di aver disatteso gli impegni presi con le associazioni animaliste nel maggio 2016.
Il rischio
Secondo Caporale, la permanenza nel Bioparco dei pinguini del Capo, che sono una specie in via d’estinzione, non gioverebbe affatto agli animali, ma li condannerebbe addirittura a morte. Gli ambientalisti chiedono a gran voce che
“i pinguini dai piedi neri vengano rapidamente trasferiti in Sudafrica, dove esistono centri di recupero adeguati ai loro bisogni etologici”.
Pensare allo zoo come a una sorta di carcere duro per animali non ci fa stare bene. Siamo abituati a una visione molto più romantica di questi immensi parchi, animati dalle corse di bambini emozionati e sorridenti, immortalati dai mille scatti dell’immancabile genitore fotografo. Ma chissà, forse è il caso di riflettere.
Certo non si può negare che il Bioparco di Roma, come molti altri giardini zoologici, sia attivamente impegnato per la conservazione di molte specie a rischio estinzione e che collabori con diversi progetti per la salvaguardia degli animali.
Tra questi il Progetto Arca, un progetto internazionale per la salvaguardia degli anfibi e diversi programmi per la riproduzione in cattività. Ma proprio questi ultimi, chiamati EEP (European Endangered species Programme), sono nel mirino degli ambientalisti.
Sempre Caporale, infatti, assicura che
“La salvaguardia della specie non è nella cattività, ma nel saper restituire alla natura animali che sono stati gradualmente riabituati al loro ambiente. Gli zoo non hanno nessuna portata educativa, si tratta solo di una ridicolizzazione di esseri viventi…”
Viene in mente Madagascar, il capolavoro di animazione della DreamWorks in cui un gruppo di simpatici animali scappa dallo zoo in cui viveva e scopre la libertà. Non torneranno più.