Donna, pilota, cino – americana. Non è una lista di ossimori, ma le parole entro cui è racchiusa la vita di Hazel Ying Lee. Negli anni ’40, durante la seconda guerra mondiale, quando anche solo associare queste parole nella stessa frase sembrava pura utopia, Hazel Ying Lee sconfisse il razzismo, la diffidenza, la disparità di genere per seguire la sua passione e mettersi al servizio del proprio paese.
Contro i conformismi
Nata a Portland, in Oregon, da genitori cinesi immigrati dal Guangong, Hazel Ying Lee aveva dentro di sé sin dalla giovane età la forza e la motivazione di scardinare le concezioni del tempo: nonostante la diffusa discriminazione contro i cinesi e il suo essere donna, prendeva parte ad attività sportive, sapeva guidare, prese il diploma, lavorò…tutt’altro che scontato per una giovane immigrata cinese negli Stati Uniti degli anni ’30.
La passione per il volo
Dopo un volo in aeroplano con un amico, nacque in lei la passione per il volo. Contro tutto e tutti – anche il parere della madre, che non vedeva opportunità in quel campo – scelse senza più guardarsi indietro: Hazel Ying Lee voleva imparare a volare. Sì unì al Chinese Flying Vlub of Portland e prese lezioni di volo. Nel ’32, arrivò la licenza. Fu una delle prime donne cino-americane a raggiungere questo traguardo.
La seconda guerra mondiale
A farla entrare nella storia, però, fu il suo impegno nelle WASP (Women Airforce Service Pilots), il corpo creato durante la seconda guerra mondiale per ovviare alle carenza di piloti maschi, ormai decimati dal conflitto. Create nel 1943, Hazel Ying Lee fu veloce ad arruolarsi e completare l’addestramento. Venne al termine del corso assegnata al Third Ferrying Group, che si occupava di consegnare aeromobili ai punti di sbarco. Divenne la prima donna cino-americana a volare per l’esercito degli Stati Uniti.
La morte
Morì in servizio, il 25 Novembre 1944. Il suo aereo, per via della confusione creata dal cattivo tempo e di un errore della torre di controllo si scontro con un altro P-64. Il suo corpo venne tolto dalle fiamme, ma le ferite le furono fatali.
La strada è tracciata…
Hazel Ying Lee da donna, da donna di origine asiatiche, da donna pilota, è entrata a far parte della storia. Ha affrontato la guerra, il razzismo, la misoginia, i preconcetti, le sovrastrutture culturali, la crudeltà, la sottomissione, la discriminazione, la violenza. In un istante, Hazel Ying Lee dagli anni ’40 sbarca sino ai giorni nostri. Dove tutto questo è ancora presente, ma dove, a differenza di allora, qualche donna coraggiosa potrà leggere la sua storia e farla sua.
Beatrice Canzedda