La pillola e gli altri metodi contraccettivi
Quando pensiamo alla pillola anticoncezionale la nostra mente va a un blister di ventuno compresse. Quelle che le donne in età fertile assumono per evitare gravidanze indesiderate. Se assunto con regolarità, questo farmaco assicura un’efficacia che tocca la percentuale del 99%. Di fronte a un vantaggio tanto evidente, gli effetti collaterali lamentati da molte donne, dalla ritenzione idrica alla perdita della libido, sono passati in secondo piano. Nel tempo la ginecologia ha elaborato altri metodi contraccettivi. Spirali che bloccano l’ovulazione, diaframmi che vanno inseriti nella vagina, cerotti che rilasciano estrogeni e progestinici attraverso la pelle. Questi metodi hanno però un comune denominatore. Tutti mettono a fuoco un solo campo di azione: il corpo femminile.
Una nuova coscienza di genere anche in medicina
Finora, infatti, si è dato per scontato che a doversi adattare farmacologicamente alla non fecondità fosse il corpo femminile. Tuttavia, una nuova prospettiva, diffusasi parallelamente alla progressiva -e a volte tribolata- acquisizione di diritti per la parità di genere, ha acceso l’attenzione verso nuovi metodi contraccettivi. Avanza così un nuovo punto di vista, rivolto stavolta alla fisiologia degli uomini.
L’esperimento sui topi della pillola anticoncezionale maschile
Studi con risultati incoraggianti arrivano dagli Stati Uniti, e precisamente dall’Università del Minnesota. Qui gli scienziati hanno condotto esperimenti su delle cavie, somministrando ai maschi un composto chimico identificato dalla sigla YCT529. Il composto ha ridotto drasticamente la produzione di sperma nei topi analizzati, risultando efficace al 99% nel prevenire la gravidanza, senza effetti collaterali osservati. Sei settimane dopo aver interrotto la somministrazione di YCT529, le cavie hanno recuperato la loro capacità riproduttiva. Il risultato di questi studi è approdato all’appena conclusosi evento dell’American Chemical Society. La prestigiosa conferenza ha suggellato l’innovativa scoperta e la sperimentazione potrà proseguire sull’uomo, probabilmente già entro la fine del 2022. Se questa dovesse continuare a dare risultati positivi, un rivoluzionario farmaco potrebbe essere commercializzato già tra cinque anni.
Storia della pillola contraccettiva maschile
I primi studi sulla pillola anticoncezionale iniziarono negli anni ’30 del secolo scorso portando, una trentina di anni dopo, all’arrivo sul mercato delle prime pillole anticoncezionali per donne. In realtà, quegli studi già contemplavano gli uomini tra i fruitori del farmaco. Tuttavia, la sperimentazione sugli uomini fu abbandonata per via degli effetti collaterali: aumento di peso, sbalzi di umore, mal di testa. A dire il vero, si tratta di effetti simili a quelli sperimentati da molte donne.
Sempre più conquiste verso una vera parità dei generi
Non è un segreto che in passato, come oggi, diversi campi abbiano messo il benessere della donna in secondo piano. I crash test dummies, per fare un esempio, calcolano i danni causati dagli incidenti ai corpi , quelli maschili. La ricerca scientifica è in ritardo nello studio di varie malattie femminili, come l’endometriosi. I bugiardini dei medicinali riportano con chiarezza gli effetti collaterali normali, o per i quali consultare il medico. Ma non per tutti. Per le donne in gravidanza o in allattamento il foglietto illustrativo preferisce rimandare al medico curante. Questa ambiguità parla di studi che hanno trascurato di valutare gli effetti delle medicine su una parte consistente della popolazione.
Pillola anticoncezionale maschile: molto più di un farmaco
La pillola anticoncezionale maschile ha un valore che va oltre quello meramente scientifico. Il fatto che delle case farmaceutiche, che di certo non avviano sperimentazioni senza una previsione di profitto, investano nella pillola contraccettiva per uomini ha un valore anche simbolico. E parla di un modo in evoluzione. In una società sempre più secolarizzata, nella quale trovano spazio riflessioni progressiste ed evolute che toccano la parità dei generi, ma anche l’attenzione per la sovrappopolazione mondiale, la messa all’ordine del giorno di una piccola pillola può segnare un grande passo per la società.
Irene Tartaglia