Pif torna al cinema e va “In guerra per amore”

“In guerra per amore”: arriva il secondo lungometraggio per Pif, regista, autore televisivo e attore siciliano.

Pif
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Dopo “La mafia uccide solo d’estate”, Pif sarà al cinema questo autunno con una nuova storia d’amore ambientata in Sicilia per raccontare l’ascesa della mafia durante lo sbarco alleato del 1943.

Sceneggiato da Pierfrancesco Diliberto “Pif” Michele Astori e Marco Martani, “In guerra per amore” è stato interamente girato in Sicilia e racconta di Arturo, interpretato dallo stesso regista, che si arruola nell’esercito pur di impedire il matrimonio della donna che ama, Flora (Miriam Leone), con il figlio di un boss mafioso americano.

Il film sarà una sorta di prequel di “La mafia uccide solo d’estate” : non a caso, i protagonisti hanno gli stessi nomi del film del 2013, vincitore di due David di Donatello, due Nastri d’argento e del riconoscimento europeo più alto l’ “European Film Award”.

Il trailer del film prodotto da Wildside e Rai cinema, nelle sale dal 27 ottobre, è stato presentato in anteprima per il festival “Trame” di Lamezia terme, evento incentrato su produzioni cinematografiche contro la mafia.

Il retroscena romantico, che tanto abbiamo amato e che ormai sembra essere costante nella regia di Pif, torna ad impreziosire il vero tema del film con l’obiettivo di raccontare la Sicilia del 1943, le reazioni della popolazione allo sbarco alleato, gli accordi tra alleati e mafia locale per garantire l’avanzata americana sul territorio italiano. Il tutto girato nei pressi di Gela, dove avvenne lo sbarco, e ad Erice, piccolo paese vicino Trapani, alla Scala dei Turchi nell’agrigentino e al tempio di Segesta.

Per documentarsi sul film, durante il festival, Pif ha dichiarato di aver intervistato alcuni abitanti del luogo che all’epoca dello sbarco erano solo bambini e di aver studiato i documenti statunitensi che raccontano gli eventi di quel 10 luglio del 1943, eventi che dimostrano la collusione tra l’esercito alleato e la mafia, accordi che hanno segnato la storia ed il futuro della Sicilia e del nostro paese.

“La storia ci insegna che stare con il male per fare del bene è sbagliato” ha detto Pif durante il festival “ci si unisce col bene per fare del bene o si va da soli”.

Inoltre, Pif ha visitato in Aprile il Museo dello sbarco in Sicilia del 1943 di Catania e documentato la sua visita con l’immancabile handy camera.

L’ironia del regista, la sensibile rappresentazione dei sentimenti calati in un’ambientazione storica, la ricostruzione accurata di eventi realmente accaduti è ciò che abbiamo amato nei film e nei programmi di Pif: non resta altro che aspettare di ritrovare tutto questo in un film che, sono sicura, non tradirà le nostre aspettative.

 

 

 

 

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