L’iniziativa del comune di Calderara di Reno – parte della città metropolitana di Bologna – che per Natale ha voluto regalare ai propri bambini una copia de “Il Piccolo Principe”, ha raccolto da più parti applausi e consensi. Ma il capolavoro di Antoine de Saint Exupéry continua ad insegnare anche a noi adulti
La sorpresa
730 bambini tra i 3 e i 10 anni hanno ricevuto altrettante copie del Piccolo Principe grazie a dei messaggeri speciali: i volontari dell’associazione Percorsi Sicuri Calderara. “Una sorpresa, un regalo significativo, un ringraziamento per l’impegno e la pazienza dimostrati da quando è cominciata l’emergenza” si legge nel comunicato dell’amministrazione comunale.
A spiegare il motivo della sorpresa e della scelta di regalare Il Piccolo Principe ai giovani concittadini ci ha pensato il Sindaco Giampiero Falzone
“Non è un semplice regalo di Natale, quello che facciamo a tutti i bimbi calderaresi ma una dichiarazione, mia in primis, dell’orgoglio e dell’ammirazione che ha suscitato, e continua e suscitare, l’atteggiamento dei più piccoli di fronte all’evento che ha cambiato le nostre vite. L’impegno che hanno messo a scuola con la didattica a distanza, la pazienza che hanno nel continuare a fare rinunce rispetto alla loro vita com’era prima della pandemia, la grande responsabilità nel rispetto delle regole. Da cittadino non posso che prendere esempio dal loro comportamento, da padre ne sono orgoglioso, da rappresentante della città ho pensato a un regalo importante: “Il Piccolo Principe”, un libro a cui sono molto legato, vorrei che fosse per loro da esempio, perché facciano tesoro dei suoi insegnamenti. E magari insegnino a noi grandi a vedere le cose coi loro occhi”.
E allora proviamo, a lasciarci incantare dal Piccolo Principe. Il primo insegnamento? Eccolo!
“Tutti i grandi sono stati bambini una volta. Ma pochi di essi se ne ricordano”.
Se c’è una cosa che ha portato questa pandemia è diffidenza, malcontento, disamore verso il prossimo. Tornare a riabbracciare un po’ di quella ingenuità, spensieratezza, curiosità e fiducia tipica dei più piccoli è il primo passo per ripartire.
“Quello che è importante, non lo si vede”
Ecco invece quello che non si deve dimenticare. L’essenziale è invisibile agli occhi. O meglio, si vede e si dà per scontato. Gli affetti, i piccoli gesti quotidiani, la libertà. Perché una volta tornata la normalità restino al centro dei nostri pensieri e non si riperdano tra la frenesia giornaliera.
Nella speranza che la tempesta di questo 2020 possa portare ad una rinascita, in fondo il Piccolo Principe insegna…
“Devo pur sopportare qualche bruco se voglio conoscere le farfalle, sembra che siano così belle.”
Beatrice Canzedda