Innanzitutto una precisazione definire era glaciale il periodo di raffreddamento del clima che interessò l’Europa all’incirca tra metà del 1300 e metà del 1800 è improprio, ciò non di meno è così che ci si riferisce comunemente a quella fase climatica locale, la piccola era glaciale è “piccola” non solo perché cinque secoli non sono nulla rispetto alla durata delle vere ere glaciali ma perché fu un fenomeno che interessò solo una parte del pianeta, il nostro continente.
La notizia della pubblicazione di uno studio che ne individua la causa in un massiccio afflusso di ghiaccio marino arriva dall’Università del Colorado a Boulder.
Lo studio è stato guidato dal ricercatore Martin Miles dell’Institute of Arctic and Alpine Research (INSTAAR) e pubblicato su Science Advances.
Lo studio si è basato sull’esame di campioni di fondo oceanico ma tutto è partito da modelli climatici chiamati modelli di controllo. Questi modelli vengono utilizzati per capire come si evolve nel tempo il clima in mancanza di eventi esterni, come attività vulcanica e massiccio rilascio di gas serra, che lo influenzino.
I suddetti modelli avevano dato dei risultati così estremi da lasciare il dubbio fossero poco realistici, in pratica nel clima di tanto in tanto possono avvenire dei bruschi cambiamenti che non hanno bisogno di cause esterne per essere innescati ma rispondono a dinamiche interne del clima stesso.
Dunque Miles voleva verificare quanto dicevano i modelli, sono stati esaminati gli ultimi 1400 anni, quello che è risultato per il periodo di cui si parla è una anomalia nel ghiaccio marino, un afflusso di ghiaccio dall’artico a latitudini più basse, questo potrebbe essere stato causato da eventi di vulcanismo sottomarino, ma i dati supportano un’altra possibile spiegazione, infatti ricalcano quelli di alcuni eventi di raffreddamento improvviso che erano usciti dalle suddette simulazioni.
Proprio questa possibilità è uno dei due risultati più importanti che emergono dallo studio che vanno oltre la spiegazione della piccola era glaciale:
_ il primo è la conferma che il ghiaccio non è solo un indicatore di com’era il clima in un certo periodo ma è anche un elemento attivo del clima, lo influenza. Una teoria che si è fatta strada da un po’ negli studi sui cambiamenti climatici, basti pensare all’alto potere riflettente del ghiaccio la cui scomparsa quindi aumenta il surriscaldamento;
_ il secondo è la conferma che davvero possono verificarsi bruschi cambiamenti climatici frutto solo delle dinamiche interne al clima.
Infine una curiosità, il modello elaborato da Miles e colleghi spiega anche un piccolo mistero storico la scomparsa delle colonie norvegesi in Groenlandia avvenuta nel XV secolo, infatti ci sarebbe stato un afflusso di ghiaccio nelle vicinanze di dove sorgevano le colonie, afflusso di ghiaccio e gelide acque polari durato circa un secolo, che avrà reso le condizioni di vita più dure e spinto le popolazioni a ritirarsi verso sud.
Roberto Todini