Cosa diavolo sono i pianeti circumbinari? Tatooine in Guerre Stellari. Cosa? Non siete fan della saga? Pure io preferisco Star Trek, ma si parla comunque di classici. Cosa? Non amate proprio la fantascienza? Fuori da questa pagina!
In realtà l’etimologia del nome è abbastanza chiara, un pianeta circumbinario è un pianeta che orbita attorno ad entrambi gli astri di un sistema binario.
Qual è il problema con i pianeti circumbinari? Che è molto difficile individuarli.
Il motivo è insito nelle caratteristiche del principale strumento con cui cerchiamo gli esopianeti. In origine il principale cacciatore di pianeti della NASA era il telescopio spaziale Kepler, ora però dopo una onoratissima carriera Kepler è andato in pensione e per lo stesso scopo si utilizza TESS (Transiting Exoplanet Survey Satellite). Fra Kepler e TESS c’è una fondamentale differenza: Kepler osservò la stessa regione di spazio per ben tre anni e mezzo, TESS osserva una regione di spazio per 27 giorni e poi punta altrove.
Questo è un problema perché? Col metodo tradizionale gli astronomi hanno bisogno di almeno tre transiti del pianeta di fronte alla propria stella per determinarne l’orbita.
Possibilità di vedere tre passaggi in 27 giorni? Poche o nessuna, poi coi pianeti circumbinari le cose si complicano, uno di questi pianeti è probabile che effettui un transito prima davanti a una delle sue due stelle e poi all’altra. Inoltre è ovvio che effettuino orbite molto ampie.
L’anno scorso un gruppo di scienziati guidato da Nader Haghighipour, astronomo dell’Università delle Hawaii, annunciò una nuova tecnica che avrebbe permesso loro di scoprire pianeti circumbinari grazie a Tess purché il pianeta effettuasse nell’arco della finestra di 27 giorni un transito davanti a ciascuno dei due astri.
Ma si sa, tra il dire e il fare c’è di mezzo il mare … Ora non più, astronomi guidati dallo stesso Haghighipour hanno annunciato la scoperta di un pianeta circumbinario (dal nome molto meno accattivante di TIC 172900988 b) nei dati di TESS, dimostrando che la loro tecnica funziona, ne ha dato notizia il sito della Università delle Hawaii a Manoa, l’articolo scientifico è stato pubblicato su The Astronomical Journal.
Roberto Todini