Pfizer, colosso farmaceutico tra i più noti al mondo, ha confermato per il secondo anno consecutivo il proprio impegno a favore della parità di genere, ottenendo la certificazione UNI/PdR 125:2022 per la sezione italiana. Un riconoscimento che proietta l’azienda come un punto di riferimento nel settore, dimostrando come sia possibile coniugare eccellenza scientifica con un ambiente lavorativo inclusivo e equo.
Pfizer, fondata nel lontano 1849, è una delle aziende leader nel settore della produzione di farmaci e medicinali che nel nostro Paese vanta diverse sedi: il nuovo premio ottenuto nel campo della gender inclusion è un ulteriore tassello di una storia improntata all’innovazione.
Alla cerimonia di premiazione tenutasi qualche giorno fa era presente Vittoria Damiani, Disability, Gender & OPEN Lead della sede italiana, che aveva già ottenuto dei riconoscimenti per il suo impegno a favore della comunità queer.
La norma UNI/PdR 125:2022 definisce i requisiti per un sistema di gestione della parità di genere all’interno delle organizzazioni: superare l’audit di sorveglianza annuale significa aver adottato misure concrete e durature per promuovere le pari opportunità, contrastare le discriminazioni e valorizzare le differenze.
Infatti, Pfizer si impegna a creare un ambiente di lavoro in cui ogni dipendente, a prescindere dal genere, possa esprimere al meglio le proprie potenzialità e contribuire al successo dell’azienda.
Sul sito di Pfizer si può vedere chiaramente l’impegno in questo campo:
«La diversità è tanto cruciale per costruire un’azienda di successo quanto lo è per costruire una cultura vivace. Ascoltiamo, impariamo e ci relazioniamo con i colleghi, i nostri pazienti e le comunità in cui viviamo e serviamo. Per noi, diversità, equità e inclusione (DEI) significa non solo attrarre i talenti migliori e più brillanti, ma anche garantire che i nostri colleghi possano prosperare in un ambiente di fiducia ogni singolo giorno, in tutto il mondo.La nostra visione è quella di essere un’organizzazione best-in-class che integra la DEI nel nostro posto di lavoro e nel nostro scopo di fornire innovazioni che cambiano la vita dei pazienti.»
Un percorso di crescita costante
La certificazione ottenuta non è un punto di arrivo ma piuttosto una tappa fondamentale di un percorso di crescita costante.
Pfizer ha infatti messo in atto una serie di iniziative volte a favorire la parità di genere, tra cui politiche di reclutamento e selezione trasparenti e l’offerta di opportunità di crescita a tutti i dipendenti, indipendentemente dal ruolo e dal genere.
Inoltre, nel 2019 sono stati annunciati gli obiettivi di rappresentanza entro il 2025, con il fine di arrivare al 47% di donne presenti in azienda (a livello globale) e al 32% di minoranze (negli Stati Uniti) nei ruoli di vicepresidente e superiori. Finora sono stati registrati notevoli miglioramenti, con la rappresentanza femminile aumentata del 10% rispetto agli scorsi anni. Nelle filiali italiane, la forza lavoro è composta invece per il 60% da donne.
L’azienda dà anche molta importanza alle misure di conciliazione vita-lavoro prevedendo congedi parentali per entrambi i genitori e si impegna alla prevenzione e contrasto delle molestie grazie alla messa in atto di protocolli rigorosi: a tal fine, è nata la campagna #Tolleranzazero alle molestie: insieme in azienda con rispetto.
Il gigante dei big pharma è poi attivo nel contrastare la violenza di genere, una piaga sociale che richiede un impegno costante e quotidiano per essere contrastata in modo efficace: in questo senso, la Giornata Internazionale per l’eliminazione della Violenza contro le Donne ha offerto l’occasione per promuovere la campagna #StandWithHer concepita con l’obiettivo di sensibilizzare l’opinione pubblica e i lavoratori su un tema tanto complesso quanto urgente, rafforzando la consapevolezza e le azioni concrete per affrontare e prevenire ogni forma di abuso, ogni giorno dell’anno.
Tra impatti positivi e sfide future
La promozione della parità di genere non è solo un obbligo etico ma anche un fattore chiave per il successo di un’azienda: diversi studi dimostrano che le aziende che promuovono la parità di genere sono più innovative, produttive e attrattive per i talenti.
Inoltre, un ambiente di lavoro inclusivo e rispettoso delle differenze contribuisce a migliorare il benessere dei dipendenti e a rafforzare il senso di appartenenza all’azienda.
Il percorso intrapreso da Pfizer rappresenta un esempio per tutto il settore farmaceutico in quanto la ricerca e lo sviluppo di nuovi farmaci richiedono competenze diversificate e un approccio multidisciplinare.
Nonostante i risultati ottenuti, però, la strada verso la parità di genere è ancora lunga: come tutte le aziende, anche la leader della farmacologia deve continuare a impegnarsi per superare gli stereotipi di genere e a fortificare le iniziative DEI (Diversity, Equity & Inclusion).
La certificazione ottenuta è un segnale importante che dimostra come sia possibile costruire un futuro migliore in cui le donne non stanno in disparte ma lavorano alla pari degli uomini, creando una nuova cultura comune del rispetto e rivoluzionando le vecchie convinzioni e scale valoriali.