La peste del Madagascar avanza. Oltre 100 morti per l’epidemia




La nuova ondata di peste endemica, iniziata ad Agosto, sembra non aver ancora toccato il suo picco e porta già con se un bilancio terribile. Si contano più di 100 vittime e fino a 1300 persone sono state colpite da questa peste polmonare, più pericolosa e infettiva della variante bubbonica. Il numero più elevato di casi è registrato nella capitale Antananarivo.

Da dove viene?

Cresce la preoccupazione rispetto alla casistica degli anni passati in quanto non era ancora capitato che venissero colpite le grandi città dell’oceano indiano (Antananarivo e Tomasina). L’anno scorso c’erano stati 63 decessi ma nell’arco di tutto l’anno e in relazione a “solo” 275 casi di infezioni. Si trasmette per via aerea (colpi di tosse e starnuti) ed è quasi sempre mortale se non curata per tempo. Nonostante ciò sembra che la situazione sia circoscritta all’isola e non riesca, per fortuna, a superarne le sponde.




L’incrementarsi dell’epidemia sembra associato al peggioramento delle condizioni di vita della popolazione, una crescente povertà e il conseguente peggioramento delle politiche pubbliche sanitarie. L’11 ottobre il presidente Hert Rajaonarimampianina ha ufficialmente lanciato la campagna sanitaria contro la peste. L’Oms ha contribuito con l’invio di 1,2 milioni di dosi di antibiotici e ha avviato, insieme alla Croce Rossa Italiana un reclutamento atto a creare un team di volontari d’azione. Anche le chiese locali sono impegnate nella lotta contro la malattia, “Abbiamo lanciato campagne di sensibilizzazione e le nostre parrocchie sono mobilitate nelle azioni contro i ratti”.

La peste polmonare ha un periodo di incubazione che può arrivare ai 7 giorni, ecco perché è necessario conoscere bene i sintomi attraverso campagne informative, in maniera da isolare chi ne è stato colpito e trattarlo con le cure mediche adeguate. Sebbene sia strano parlare di peste nel 2017 è l’unico modo effettivo per risolvere la situazione, informandosi e agendo per tempo.

                                                                                                                                                           Stefano J. Bazzoni

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