Pesci morti nel porto di Volos: la catastrofe ecologica dopo le alluvioni

pesci morti nel porto di Volos

La città di Volos, situata nella Grecia centrale, sta affrontando una grave crisi ambientale e turistica dopo che centinaia di migliaia di pesci morti hanno invaso il suo porto turistico. Nonostante le bonifiche in corso, le autorità hanno dichiarato che è piuttosto faticoso rimuovere le tonnellate di pesci morti nel porto di Volos. Questo evento catastrofico è il risultato delle inondazioni devastanti che hanno colpito la regione della Tessaglia lo scorso anno, spostando i pesci d’acqua dolce dai loro habitat naturali verso il mare, dove non hanno potuto sopravvivere. L’accumulo delle carcasse ha generato un odore insopportabile e ha scatenato l’allarme tra i residenti e le autorità locali, mettendo a rischio la stagione turistica e causando forti critiche alla gestione del disastro da parte del governo. 

Una tragedia ambientale

Nella città di Volos, nella Grecia centrale, le autorità locali stanno affrontando un grave disastro ambientale: tonnellate di carcasse di pesci si sono riversate nel porto della città greca, creando disagi al turismo a causa dell’odore e impedendo le attività regolari e quotidiane del porto. Centinaia di migliaia di pesci morti si sono accumulati nel porto turistico, creando una coltre argentea e un odore insopportabile che ha allarmato sia i residenti che le autorità. Il dramma dei pesci morti nel porto di Volos è la conseguenza delle storiche inondazioni che hanno colpito la regione della Tessaglia lo scorso anno, spostando i pesci d’acqua dolce dal lago Karla verso il mare, dove non possono sopravvivere.

Come hanno dichiarato le autorità ai media locali, si può sentire l’odore di carcassa a chilometri di distanza dalla cittadina greca, che non si limita alla sola costa ma anche nell’entroterra.



I pesci morti nel porto di Volos, secondo gli esperti, sono la conseguenza di un habitat naturale non adeguato, cioè l’acqua salata. In seguito a forti inondazioni degli anni passati, sopratutto dell’anno scorso, alcuni fiumi o laghi greci si sono allargati morfologicamente. In seguito invece alla successiva riduzione delle acque, gli animali si sono trovati costretti a migrare verso il mare, che però non ha potuto garantire le loro condizioni di vita. Per un intero anno, le carcasse si sono accumulate e oggi il risultato è che le autorità sono state chiamate a rimuovere più di 40 tonnellate di pesci morti nel porto di Volos in 24 ore. 

Pesci morti nel porto di Volos: l’impatto sul turismo e l’economia greca

L’arrivo dei pesci morti nel porto di Volos ha avuto un impatto devastante sul turismo locale, con i residenti e i commercianti che lamentano un drastico calo delle presenze turistiche. Stefanos Stefanou, presidente dell’associazione locale dei ristoranti e dei bar, in una serie di interviste, ha espresso preoccupazione per il futuro dell’economia locale. In particolare, dalle sue previsioni, qualsiasi tipo di attività commerciale può essere dichiarata morta o, quantomeno, conclusa, almeno per quest’anno. Anche Sky News ha riportato l’intervista di un ristoratore locale che ha denunciato la diminuzione del 80% del fatturato.

Il sindaco di Volos, Achilleas Beos, ha puntato il dito contro il governo, accusandolo di negligenza per non aver messo in atto misure preventive, come l’installazione di reti di protezione alla foce del canale che porta al mare. Durante una conferenza stampa, Beos ha avvertito che il pesce in decomposizione potrebbe causare ulteriori danni all’ecosistema marino locale. “Non hanno fatto l’ovvio, cioè mettere una rete di protezione”, ha dichiarato Beos, criticando l’inerzia delle autorità governative.

Cause e conseguenze del disastro ambientale

Gli esperti hanno collegato il fenomeno dei pesci morti nel porto di Volos alla gestione inadeguata delle inondazioni che hanno colpito la pianura della Tessaglia. Le acque del lago Karla, gonfiate fino a tre volte la loro dimensione normale a causa delle inondazioni, si sono poi ritirate, spingendo i pesci d’acqua dolce verso il Golfo Pagasetico e il Mar Egeo. Senza una rete di protezione, i pesci sono finiti in acqua salata, dove non possono sopravvivere. Le autorità stanno ora cercando di limitare i danni, raccogliendo le carcasse galleggianti prima che causino ulteriori problemi ambientali.

Intanto però, la procura locale ha deciso di avviare un’indagine sulla questione dei pesci morti nel porto di Volos, sopratutto dal momento che si è a conoscenza dell’alto rischio di disastro ambientale che la Grecia sta correndo in queste ore. La situazione infatti, negli ultimi anni, ha subito addirittura dei peggioramenti a causa di condizioni climatiche estreme.

Le indagini della procura per l’accertamento di eventuali responsabilità sono state avviate nonostante il ministero dell’ambiente non abbia ancora risposto a nessuna delle esternazioni del sindaco né dei ristoratori o degli abitanti della città. Intanto, i pescherecci continuano a lavorare per rimuovere i pesci morti, ma la distesa di carcasse sembra infinita. Tuttavia, per molti abitanti di Volos, il danno è ormai fatto, e la crisi ambientale rischia di lasciare cicatrici profonde sul tessuto economico e sociale della città.

Lucrezia Agliani

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