Il cane è malato e viene concesso un permesso retribuito di lavoro

Cane

Fonte: lifegate.it

Il cane, si sa, è il miglior amico dell’uomo, e a quanto pare anche dei lavoratori. Recentemente infatti, un’impiegata dell’Università della Sapienza di Roma ha reclamato, ed ottenuto infine con successo, un permesso retribuito dal lavoro di tre giorni. Il suo cane doveva subire un intervento chirurgico a causa di una paralisi della laringe, e la donna, single e senza avere persone fidate da affiancare al suo fedele amico, ha chiesto consulenza all’associazione animalista, la Lav (Lega anti vivisezione) con la quale ha avanzato la richiesta di permesso dal lavoro. Felicetti, il presidente della Lav si è informato a fondo ed ha scoperto che la mancata cura di un animale equivale a un reato di abbandono e maltrattamento.

Fonte: siagroup.com

L’associazione Lav da anni si batte affinché il codice civile riconosca gli animali domestici come “esseri senzienti” anziché “beni mobili”, così che possano ufficialmente rientrare nei membri di famiglia.




Se non fosse che, come dicono le stime, addirittura la metà degli italiani vive con un animale domestico, in particolare nelle case ci sono 6,95 milioni di cani. Come minimo, se oltre ai permessi richiesti per i familiari, concessi con difficoltà per altro, si aggiungessero tra le giustificazioni anche i cari pet, si assisterebbe ad un assenteismo estremo trovandosi di fronte a situazioni che diventerebbero davvero difficili da gestire.

Inoltre, sarebbe possibile parlarne se le cose, così come sono al momento, funzionassero bene; peccato che per un genitore che lavora, la vita professionale e familiare è resa inconciliabile, ed ottenere dei permessi non è così scontato, anche quando le motivazioni sono più che giustificate. Avere un animale domestico è una libertà, che può comportare molta felicità ma anche costi e alcuni disagi, di cui dover tener conto.

Con tutto il rispetto che si può e si deve avere per gli animali, sostenendo alcuni provvedimenti, si tende ad esagerare, soprattutto se si fa il confronto con la vita reale dei lavoratori, che si ritroverebbero meno agevolati dei colleghi che possiedono invece animali domestici. Gli animali vanno sicuramente trattati nel migliore dei modi, ma non a carico del prossimo.

Roberta Rosaci

 

 

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