Respirare in un bosco mentre si passeggia è una sensazione incredibilmente piacevole.
Si parla di silvoterapia riferendosi a una serie di attività che aiutano l’uomo a stare bene riconnettendosi alla natura tra cui vi è il semplice camminare, alla portata di tutti.
Il respiro è una delle medicine più potenti: l’aria dei boschi contiene notevoli quantità di ioni negativi di ossigeno che stimolano e armonizzano corpo, mente e spirito.
Viene attivata la circolazione sanguigna, aumentano i globuli rossi, rafforzato il sistema immunitario: il sonno migliora e si ritarda l’invecchiamento. Si abbassa il livello di stress favorendo rilassamento e concentrazione, agendo sui disturbi di attenzione e iperattività.
In Europa si parla di “forest bathing”, in Giappone il termine è “shinrin-yoku” per indicare un bagno nella foresta che regala immediato benessere. Camminare viene considerata una pratica zen, una sorta di meditazione attiva.
Uomini, animali e piante sono sensibili ai naturali fenomeni elettromagnetici che si sviluppano nella biosfera e influiscono positivamente sul loro organismo. L’acqua è tra gli elementi bioenergetici per eccellenza, così come gli alberi, ed entrambi aumentano la qualità energetica dell’ambiente. La malattia può essere definita come una reazione del corpo alla negatività del luogo in cui vive: le piante producono stimoli positivi che aiutano a riportare equilibrio e quindi a guarire.
Un consiglio della silvoterapia è abbracciare un albero e sentirne il contatto con la pelle, percepirne gli odori, lasciandosi cullare dalla magia del silenzio.
Scienziati australiani e americani hanno scoperto che i koala abbracciano gli alberi per rinfrescarsi: la superficie fredda del tronco assorbe il calore per conduzione.
Alcune piante sono considerate in grado di fornire energia positiva più di altre come quercia, castagno, acero, salice, tiglio e pino.
Il pino è un sempreverde che simboleggia in molte culture l’immortalità e la longevità.
C’è una pineta meravigliosa che si estende per ventidue chilometri da Castiglione della Pescaia al Parco dell’Uccellina nella Maremma Toscana. E’ considerata una tra le più belle non solo in Italia ma in tutta Europa.
Tra il Settecento e la metà dell’Ottocento agli originari pini marittimi lungo la costa si affiancarono pini domestici nella zona verso l’interno, a seguito dei lavori di bonifica per evitare che le paludi riconquistassero i terreni.
I pini marittimi proteggono le coste dall’azione erosiva del vento, delle dune e del mare: hanno subìto un primo attacco da parte del Leptoglossus Occidentalis, detto Cimicione Americano delle Conifere, giunto in Europa agli inizi del Duemila con i carichi di legname provenienti dall’America. E’ un insetto che si nutre dei pinoli quando sono ancora verdi: la produzione in Toscana, che corrisponde ai 2/3 di quella nazionale, è diminuita del 70% mettendo in crisi il settore. Si è dovuto acquistare da nazioni europee come il Portogallo per sopperire al calo ma le imprese che li raccoglievano sono state costrette a chiudere.
Il riscaldamento del clima permette a insetti nocivi originari di altri ambienti di attecchire ed espandersi nel nostro ecosistema.
Nello stesso periodo una minaccia ancora più grave ha assalito i pini marittimi di Toscana e Liguria: il Matsucoccus Feytaudi, una cocciniglia che ne succhia la linfa fino a portarli alla morte nel giro di pochi anni. Il parassita è originario delle regioni atlantiche occidentali in cui non produce danni. L’introduzione casuale dell’insetto alcuni decenni or sono nel sud-est della Francia, sempre tramite il commercio di legname, ha creato una situazione di squilibrio nelle pinete di quella regione, propagandosi alle nostre.
La cocciniglia colpisce solo il pino marittimo e non quello domestico: non esistono cure per gli alberi che vengono tagliati, assieme a quelli sani limitrofi, per impedire il diffondersi della malattia. Gli alberi si seccano, rischiando di crollare, e la resina di cui sono impregnati li rende soggetti al pericolo d’incendio. Pertanto, oltre all’abbattimento, si è proceduto alla ripulitura del sottobosco.
Questa attività è stata finanziata dal Programma di Sviluppo Rurale, misura 226, finalizzata alla salvaguardia dell’habitat e alla prevenzione degli incendi. Sono però nati dei comitati che contestano le decisioni prese dai Comuni con i fondi pubblici, temendo che nascondano altri interessi come quello di creare zone edificabili.
In particolare si sottolinea come il sottobosco sia fondamentale per mantenere la biodiversità e che la sua eliminazione distrugga un ecosistema insostituibile, lasciando solo un terreno nudo con piante sparse.
Nel territorio di Castiglione, dove è presente una riserva stupenda come quella di Diaccia Botrona, sono ospitate molte specie di fauna e flora, tra cui sedici tipi di orchidee spontanee alcune delle quali si trovano solo lì.
Il pericolo d’incendio originato dai rami secchi può essere evitato con azioni di manutenzione, come avviene nelle zone private della pineta, e i finanziamenti potrebbero servire per creare servizi attivi di sorveglianza e quindi posti di lavoro: il taglio degli alberi e la cancellazione del sottobosco fa invece temere l’intenzione di ottenere un ricavo dalla vendita del legname alle centrali di biomasse come quella di Scarlino.
In realtà gli alberi attaccati dalla cocciniglia sono già sofferenti per altre cause, come l’abbassamento o la salinizzazione delle falde idriche, l’inquinamento diffuso attraverso aria, acqua e suolo, l’uso di diserbanti e pesticidi: i comitati sostengono che sarebbe meglio curare le cause dello stress prima di tagliare indiscriminatamente per evitare di aprire la strada al dissesto idrogeologico del territorio.
Nel Parco di San Rossore, nella vicina Pisa, si cerca di arginare la cocciniglia attraverso una lotta biotecnica che prevede la cattura dei maschi con trappole a ferormone sessuale per dirigerli verso la fascia interna dove è presente il pino domestico, immune all’azione dell’insetto. Laddove i pini sono stati abbattuti si è subito provveduto al rimboschimento della zona. Il Parco cerca di combattere la cocciniglia senza l’utilizzo di insetticidi e sostanze nocive per l’ambiente, tagliando solo dove è veramente necessario.
E’ importante scegliere soluzioni che non peggiorino una situazione di per sé delicata.
In Puglia il batterio Xylella è stato ritenuto responsabile del disseccamento di molti ulivi secolari e, per combattere la malattia, era previsto l’abbattimento di numerosi esemplari: un’indagine della Procura ha però scoperto la mancanza di un nesso diretto tra la Xylella e la morte degli ulivi. I comitati hanno evidenziato la coincidenza che il tracciato del metanodotto Snam in costruzione attraversasse i terreni su cui erano stati rinvenuti i maggiori focolai e in cui erano previsti gli abbattimenti più consistenti.
Ogni anno passeggio nella pineta di Castiglione e ogni volta diminuisce la sensazione piacevole che emana; pinoli e pigne costituiscono una rarità, l’odore del sottobosco si dissolve gradualmente così come quello di resina che si mischiava alla salsedine, al sapore di sabbia, polvere e sole, lasciando un senso di smarrimento e tristezza indefinita. E’ come se si allentasse la sensazione di armonia che si avverte al suo interno.
Il koala non abbraccia il tronco dell’eucalipto solo per rinfrescarsi: le sue foglie ne costituiscono l’alimentazione principale e senza di esso morirebbe.
L’orsetto australiano percepisce la relazione vitale con la pianta sintonizzandosi con la sua energia. E noi?
Siamo davvero coscienti dell’importanza di quel legame?
Paola Iotti