Potremmo definirli razzisti, bigotti, violenti. Potremmo, ma faremmo loro della pubblicità. C’è chi li chiama fascisti, chi neo-fascisti, oggi va di moda anche populisti. Potremmo dunque presentarli così. Potremmo, ma sarebbe per loro motivo di vanto.
Stiamo parlando del movimento politico Forza Nuova, il partito di estrema destra fondato da Roberto Fiore nel 1997 dopo essere stato condannato dalla magistratura italiana per il reato di associazione sovversiva e banda armata.
Ultima delle performance di Forza Nuova è stata la pubblicazione di un post con un disegno di Gino Boccasile, grafico del regime fascista ai tempi della Rsi: un uomo nero che aggredisce una donna bianca, intento a strapparle la camicetta. E la scritta:
“Difendila dai nuovi invasori. Potrebbe essere tua madre, tua moglie, tua sorella, tua figlia”.
Ciò che più sorprende è forse il tanto scalpore per quattro poveri idioti. Non è un’offesa ma la frase che meglio potrebbe descrivere la penosa storia politica di questo movimento.
L’idiota in latino è l’incompetente, inesperto, incolto. Potremmo passare ore a discutere della sconfinata ignoranza della grossolana propaganda di Forza Nuova, credo che di materiale possiate trovarne tanto in rete, volevo limitarmi ad una breve riflessione. La parola idiota deriva dal greco idiótes. Idiótes voleva dire uomo privato, in contrapposizione all’uomo pubblico, colui che riveste cariche politiche. Ed è qui che entra la questione numerica: Forza Nuova non ha mai inciso sul panorama politico italiano in modo incisivo. Mai.
Non sono bastate campagne shock, ronde, pestaggi , teste di maiale inviate all’ambasciata di Israele, negazioni lampanti della Shoah e campagne omofobe per dare un peso pubblico ai quattro gatti di Forza Nuova. Mai sono riusciti ad ottenere un risultato dignitoso, collezionando dal 1999 solo un seggio e solo perché in quell’occasione si erano trovati alleati ad Alessandra Mussolini.
A livello nazionale ed europeo il partito di estrema destra ha preso in vent’anni di militanza mediamente lo 0,41% dei voti. Meno dell’Udeur di Mastella, per intenderci. Risultati di poco conto che dovrebbero far riflettere quantomeno sulla misura dell’attore in scena.
In Italia c’è senza ombra di dubbio un revival dell’ideologia legata al Ventennio, su questo bisogna vigilare con attenzione e agire senza alcuna esitazione in caso di formule che possano minare in qualche modo la tenuta democratica. Ma per ciò che concerne una delle sue concretizzazioni politiche, Forza Nuova appunto, l’impressione è che si tratti in ultima analisi di una densa cortina di fumo dietro al quale non si cela nessun arrosto.
La strategia mediatica di FN pare lo stesso infruttuoso mix di doping mediatico da sempre: creare sgomento facendo leva sui più bassi sentimenti attraverso le più forti immagini o i concetti più crudi: un manichino impiccato, una parolaccia su di uno striscione, la riesumazione (decontestualizzata) di vecchi slogan o vecchie grafiche. Una affannosa corsa alla carica pubblica dove, convinti che ogni mezzo sia lecito per ottenerla, finiscono per utilizzare sempre quello che li rende agli occhi dei più ciò che in fondo davvero sono: un manico di poveri idioti.
Una strategia interamente basata sul razzismo di bassa lega, ottimo per i post su Facebook, meno per le cabine elettorali. Il negro che stupra, il profugo che fa il bagno in piscina (di cui devo capire ancora cosa lo renderebbe osceno), il frocio che rovina la famiglia tradizionale. Abbagli d’odio xenofobo che non riescono a far presa nemmeno fra gli stessi xenofobi che nei loro piani dovrebbero votarli. Un fallimento esistenziale che, umanamente, farebbe quasi provare pietà se solo non fosse edificato sulla pelle dei più deboli.
Strillano, fanno rumore, a volte piangono proprio come i bambini quando, impotenti di fronte ad un mondo ben più complesso dei loro schemi interpretativi, cercano di fare di tutto per attirare attenzione, per essere al centro della scena al costo di apparire ridicoli. Per questo, proprio come per i più piccoli, dovremmo provare più pena che orrore, senza dare loro troppo peso.
Dovremmo imparare a trattare Forza Nuova con il giusto distacco, senza cadere nell’indifferenza. Dovremmo quasi sorridere con superiorità di fronte a certe esternazioni. Dovremmo sempre ricordarci che in fondo sono loro, quegli inguaribili egocentrici di Forza Nuova. Dovremmo rassicurarci ad ogni loro rumore, se il botto è detonato da Forza Nuova con buone probabilità sarà a salve.
Dovremmo guardare oltre loro, per isolarli. Nella speranza, a dire il vero sempre più flebile, che un sano evoluzionismo politico lasci indietro per sempre gli idioti. Tifiamo Darwin.