Perchè con il Covid19 non si sente più parlare di influenza stagionale?

Covid19 e influenza stagionale

I dati evidenziano che il Covid19 sembra aver soppiantato l’influenza stagionale, è vero? Potrebbe esserci una spiegazione scientifica?


Perché da un anno a questa parte si sente parlare solo di Covid19 e non più di influenza stagionale? Le ipotesi sono state le più svariate: il ceppo Sars-Cov2 non è stato isolato, tamponi positivi anche in presenza della banale febbre e chi più ne ha più ne metta. Tuttavia, accanto a tante ipotesi, ci sono anche delle certezze: i dati evidenziano che con l’esplosione del Covid19 sono drasticamente calati i casi di influenza stagionale. Com’è possibile un tale controbilanciamento?



Crollano i casi di influenza stagionale: dal 66% dello scorso anno al 14% di quest’anno

Analizzando le percentuali di gennaio 2020 e gennaio 2021 (aggiornate settimanalmente dall’Istituto Superiore di Sanità), vi è un’abissale differenza tra le due annualità. A renderlo noto è il portale Influnet, la piattaforma coordinata dall’ISS, con la collaborazione di medici generici, pediatri e referenti per le ASL. La piattaforma permette di monitorare l’inizio, la durata e intensità dell’epidemia stagionale. Il rapporto Influnet rivela che le persone che si stanno ammalando sono quasi cinque volte in meno rispetto allo stesso periodo di un anno fa, prima della pandemia. Il Covid19 ha debellato l’influenza stagionale?




I dati dicono che in questa stessa settimana dell’anno precedente i casi di virus stagionale sono stati stati 2 milioni, contro 1.313.000 di quest’anno. Ma a tutto ciò esiste una spiegazione.

Le misure di sicurezza contro il Covid19 hanno allontanato l’influenza stagionale

Tutti ormai sapranno che il Sars-Cov2 altro non è che uno dei tanti ceppi di Coronavirus. Quest’ultimo racchiude anche il virus stagionale, molto meno virulento e decisamente più curabile rispetto al primo. Pertanto, gli agenti patogeni della comune febbre o del virus in corso si trasmettono allo stesso modo. È chiaro quindi che le stesse misure di prevenzione del Covid19 valgono anche per l’influenza stagionale. Mascherine, distanziamento interpersonale, contatti e vita sociale ridotti hanno decisamente favorito a rallentare l’andamento del virus stagionale, anche se sta avendo minor successo con la pandemia ancora in espansione. Un altro fattore decisivo è stato dato dal vaccino. Infatti, lo scorso anno è stato registrato un aumento esponenziale della richiesta di vaccino anti-influenzale in concomitanza con lo scatenarsi della nuova epidemia.



Anche il virus oggi mortale diventerà poco più che un’influenza

Di sicuro non si può ancora paragonare il Covid19 con una influenza stagionale. Se però si pensa che quest’ultima ha decimato intere popolazioni in passato perché non se ne conoscevano i rimedi, è molto probabile che accada lo stesso per il Sars-Cov2. Ad avvalorare questa ipotesi c’è lo studio pubblicato su Science dalla Emory University e della Penn State University. Il Covid-19 potrà diventare una fastidiosa malattia infettiva della prima infanzia.
Come afferma l’infettivologo Sergio Abrignani:

Più che un raffreddore, penso che assomiglierà al morbillo, cioè causerà un numero molto limitato di complicanze gravi e non imporrà più la necessità di lockdown e restrizioni.

Forse un giorno il Covid19 scenderà a patti con il nostro sistema immunitario. Nel frattempo non si può far altro che sperare in un piano vaccinale efficace e veloce, da attuare prima che il virus possa subire nuove mutazioni che si opporrebbero alle cure sperimentate.

Silvia Zingale

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